Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

IN l)JFES.\ DEL XO3TRO PROC.R \liii.\ 99 .All'ombra dell'amministrazione collettiva si potrebbero commettere ,chi sa quanti arbitrii e quante ingiustizie! Noi dobbiamo premu• nirci da questo pericolo, determinand o bene il contenuto della nuova :8ocieti, i principii essenziali del 8ocialismo\ l'egunglianza .ii con– dizioni che deve regnare fra gli uomini, la libertà di scelta. di la– ' oro e di consumo che cia'!cuno devegodere, le nonne e i limiti della pubblica Amministrazione e i diritti inviolabili de' cittadini . I problemi dell'organiz'l.azione sociale debbono essere risoluti -.inconcreto, non con una formola Yaga e generica, dietro la quale la realt..'\delle cosesparisce. · Noi dunque non ci dichiariamo soddisfatti del Collettivismo; ma non perciò si ha dritto di accusarci di rinunciare all'ideale so– cialista. Non siamo noi quelli che negano la forza impulsiva delle ·grandi idee, e la virtit feconda dei nobili entusiasmi. Pur troppo però è vero che la grande maggioranza degli uomini, specie de' la– \'Oratori, non ha òggi e non 1mò avere un ideale, cioè una chiara vi– sione di un nuovo ordine sociale, ma è spinta a lottare da' biso– gni impellenti della vita e da un Yago sentimento di giustizia. Sentimento di giustizia e bisogni impellenti, che non sonopar– ticolari alla classe lavoratrici. Affrettiamoci a dirlo, perchè è questa una delle principali caratteristiche del nostto modo di concepire il Socialismo. Un ragguardevole numero di uomini sente fin da oggi il biso– gno cli una nuova vita, anela a nuovi ordinamenti, a nuovi orizzonti sociali, e vive nelrasp ettativa di un mondo migliore. Conviene ai socialisti rintuzzare questi sentimenti1 ,·ersnre su di essi ilridicolo, chiamandoli coll'abusato uome di filantropia1Conviene acuire i dissidii fra. gl'individui, tm le classi, tra i popoli, o ~on– ·viene meglio dar risa.lto agl'interessi comuni, persuadere gli uomini .Ji tutte le condizioni sociali che v'è un ordine migliore, nel quale tutti possono vivere materialmente e moralmente assai meglio che non oggi 1 Noi nou vogliamo affettare ca1·alleria per le classi superiori, ma neanche adulare le inferiori. Nessuna classe in particolare è pari all'alto còmpito di riformare il mondo. Fu tempo, in cui si fa– ce,·a un gran discorrere delle missioni che la provvidenza, o la na– tura, avrebbe affidato alle varie nazioni.Oggi si parla. di una missione della classe operaia. Noi non solo non vi crediamo, ma. ne diffi.– •diamo. Guai se la trasformazione sociale àvvenisse Jler opero.d'una classe : quest.a, o piuttosto i suoi condottieri, arrivando al potere, vorrebbero a loro volta dominare, e l'umanit..-\gemerebbe sotto il .peso di una nuova servitit. Per questo abbiamo detto, e ripetiamo, che il partito socialista non dev'essere il partito d'una classe. Non neghiamo però i conflitti d'interesse tra operai e padroni, tra contadini e proprietarii, e b.-acategorie speciali dell'una e del-

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