Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

118 R!\'l.)l'A Ctt:JTICA I))::[, SOCIAl,13'50 pendice, come fumi one collaterale del i' istinto sessuale, e che l' in– telligenza, la funzione percetfrrn non avrebbe superato di gran che– l'intelligenza delle altre specie zoologiche, senza il vigoroso e per– mane,nte alimento, che le è venuto dall'attività sessuale. Chi per– tanto oserebbe negare che oramai, non solo rintelligenza, nelle parh che si sono sviluppate e Òutrite più direttamente con gli alimenti del terreno sessuale, ma tutte le tendenze, g!'istinti e i sentime nti ego-altruistici ed altruistici meglio organizzati hanno una vita a sè, autonoma e<lautomatica, indipendente a talpunto dai bisogni sessuali, da agire spesso contro di questi, e con esito favorevole negli orga– nismi normn.li? E a questo bisogna aggiungere - il che ha forse una maggiore importanza - che nella vita modern:t gl' interessi più elevat i delle classi dominanti si vanno sem1,repiù confondendo con gl'interessi dei dominati, in modo che, se non si pensa che la specie umana non è più capace di ulteriore progresso, da questo con– fondersi o meglio d:t quest:i coincidenza d'mteressi vnd un nuovo alimento , un nuOYO i.npnlso alla tendenza a trasformare giuridica – mente, nel diritto, in proprietà pubblica ciò che di fatto interessa. sommamente la collettività. Certo la, tendenza socializzatrice non è un' entita metaJisics., campata nell'aria. e non panni molto anischiato l' afformare che essa troverà. la sua vera base solida, positiva. il mezzo più potente per ringiovanirsi e qnasi trasformarsi : 1° nello sviluppo moderno dei mezzi di pl'Odnzionee delle forme economiche, che vanno sempre pili proletarizzando un maggior numero di individui; 2° nella co~ scienza, che si andrà. sempre più sviluppando, della impossibilità che le forze produttive, lasciate in balia agli interessi dei singoli cittadini lottanti tra loro, si sviluppino in tutta la loro potenzialità e 1liano, senza sperpero, il frutto, di cui sono capnci in armonia coi bisogni delle collettività; 3° nella coscienza diffondentesi in tutte le classi che il lavoratore è un uomo, non una cosa, e<l un uomo assai utile e necessario, da dover aiutare nell'interesse di tutti in modo di,·erso da quello, in cui si aiuta la bestia da soma e si aiutarnno e si aiu– tano gli schi:wi nelte società con forme economiche poco s,~iJup– pate - da do,·er aiutare nella vita fisica, iutellett,mle e morale, indipendentemente dalla bontà, dn.lla filantropia e rlal!a saYiezz:l accidentale dei singoli padroni; 4° nella coscienza diffondentesi che tra salariato e capitalisbt vi è opposizione d'interessi, minacciante la convivenza sociale; 5° nella coscienza sempre piil diffondentesi che da un lato è necessario non lasciar }JÌÙ affidato al caso lo svi– luppo fisico, intellettuale e mora!~ della massima parte dei piccoli futuri cittadini, i cui genitori 11Onhanno mezzi di sussistem:ft sta– bili e sufficienti, e dal[' altro lato non è meno ·necessario togliere, non u parole, ma di fatto, il diritto quiritario al maschio sulla sorte eco11omica, intellettuale e morale dei figli e della moglie; 6° e so– pratutto nella lotta di c]a<;se cosciente e civile, che premer::\. sui suddetti elementi, rinYigorendoli, tra'lfonnandoli e innalzandoli gra- 1)

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