Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

RERCflÈ E COllESOXO SoCJAr,lSl',\ 1 115 Yostre aspirazioni finali, il nnovo paradiso, cioè la concezione della. società avvenire, non persuade della sua bontà e ragione\·olezza. Io non ho sott'occhio l'articolo del Feni per In. semplicissima ra– ;gione che i miei magrissimi guadagni profess;onali non mi permet– tono il lusso di compra.re tutte le riviste e i libri che meritano di esseye letti, e non sono quindi in grado di apprez1,are esatta– mente nel loro insieme organico i vostri argomenti e qnelli del Ferri. Sono d'accordo con voi nel pensare che non si può e non -sideve dom1.>.ndare cento, quando si ha la convinzione di non poter ottenere che 50 o 20; che non è onesto ingannare !agente, promet– tendo a bre\·e scadenza. quei 50 o 80 che si sa.non pote~i conse– .guire in un tempo prossimo: ma dubito assai che nelle JlOchepà– role, da voi ripor.tate, vi sia tutto il pensiero del Perri in materia -di fattica. E dubito di un'altra cosa, cioè se asserire, come fate voi, che nella "ita. esiste l'essenza. delle cose e non si può conoscere, non sia più arrischiato del!' asserire che nella vita non esistono i noùmeni. Nella, fase di sviluppo, in cui si trova oggi la specula.– 'Zione filosofica, pare che si abbia maggiore diritto e si faccia opera. 1_)iùscientifica e più feconda a considerare e studiare la questione •del noùmeno come un problema -psicologico di genesi, anzichè -ontologico, a. cercare cioè come sia sorta. e si sia sviluppata. la que– :stioue del noùmeno nel nostro spirito, anzichè continuare a do– manda.re, come si è fatto per il passato, se esista nella vita l'ess.enza -O.ellecose e se è conoscibile. Ma anche quì io lascio la. parola al Ferri, che è più competente di me. Io inter,·engo in questa polemica solo perchè, come milite di un partito, che, pur conservando la sua altezza ideale ,·era.mente luminosa, \'a ogm giorno acquistando n?-ovi diritt i alla Yita per la :sua merrwigliosa plasticità. di adattamento a combattere pratica– mente il male, mi ha fatto dolorosa impressione il sentirmi ripetere da un uomo, come voi, che il mio part ito è una specie di accade– mia., che perde il suo tempo nelle solite quisquilie bizantine (1). Va <lasè che parlo a nome mio, senza nessuna pretensione per la mia ,qualità di combattente in prima fila. Il diritto o il dovere di alzar la voce in nome del partito in– -combe ad altri più a.utore,·oli di me come pubblicist i. Non darò ai lettori argomenti nuovi per giustificare la mia ostinazione a ritenere ·che il partito socialista italiano, così come è organizzato, malgrado le sue debolezze e i suoi inevitabili errori, non è un'accademia o un torneo di strani ca\'alieri, che combattono contro le ombre. Abu– -sando della vostra gentilezza, riprodurrò, e in buona parte testual– m~nte, ciò che in diverse occasioni ho detto e scritto, e che a. me (1) Non credo di aver detto questo: al contrario io sostengo che la tattica <lei partito sooialista it.'l.liano, benchè non ottima, è assai migliore della sua 'teoria. S. M.

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