Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

lNrOJUiO ,\l,[,A TEORIA n~;I, l'W3 \'.\1/l!C'": ll ;i viste, di rint,1z11.are combattere i monopolii nascenti da situazioni speciali, e di provvedere di layoro gl' incapaci di iniziatinì. La col– lettività sarebbe come una vasta Banca per il credito degli sb'u– ment.i di lavoro e una grande Società di assicurazione mutua. > Uhe sono queste se non linee generalissime, larghi profili di un ordinamento economico verso il quale camminiamo. e che dobbiamo raggiungere, perchè non solo esso è desiderabile, m:i è anche possibile 1 Il dissenso tra me e i collettivisti cade appunto su queste lince generali, anzi su' principii fondamentali d~l nuovo ordinamento so– cialistico, - soprattutto sulla questione del valore, che io ritengo indistrnttihile e incoercibile, mentre i colletfo·isti lo sopprimereb– bero, nuificn.ndo i possessi,eguagliando i lavori, accommrnndo i pro• dotti. Ora su di questa questione, gravissima quant'nltra mai, il Bo• nagiuso non spende una pa.rola. Egli - e oon lui altri socialisti,che hanno preso a confutarmi - credono di avermi abbattuto, dicendo che io non sono socialista, che sono p. es. anarchico, o viceversa un socialista. di Stato, od ancora.uu riformista radicale, o un eccletico,un confusionarioecc.ecc. Sono tentato di rispondere che non m'importa di sapere - certo non import."I.a.gli altri, meno forse alla polizia - di sapere quello che io mi sia : ma importa molto sa.pere se ciò che io sostengo è vero o no. E su di ciò i miei critici sono singolarmente perplessi. - La verità è che i collettivisti sentono vacillare il loro mal concepito ideale, e non vogliono confessare quel che pensano. Se la pigliano con me, che (dicono essi) ho ripetuto le so!ite obiezioni contro il Collettivismo. Ma che ci ho da fare io se quelle ~iezi oui son giuste 1 Tutto quello, che potevo fare, e che ho fatto nei limiti delle mie forze, è stato di dimostrare che il Socialismo non cade col Collettivismo, ma si può attuare altrimenti. Potevo negare io il e pericolo autoritario , del Collettivismo 1 Potevo e dovevo dissimularlo 1 Pote,,o dire, come fa il llonagmso,_ che alla fin fine non si tratta. che di costituire un potere e inc1i– ricato solo (magnifico quel solo!) di regolare la produzione e lo scambio > - Una bagattella, come si vede: un potere che regola appena appena la produzione e gli scambii di un paese, - che ha quindi al suo comando tutti i produttori e tutti i consumatori, tutto il capitale e tutti i prodotti; e niente altro; e che, non riescendo a contenfar tutti, e forse neppure a fru· le parti giuste, peuserebbe a difendersi con la forza e con la corruzione, e si circonderebbe di satelliti e di gendarm i ! Oltre a c;ò, chi poi, iu regimecollettivista.,si occuperebbe della difesa sociale e dell'n.mministrazione della giustir.ia, Bonagiuso non ci dice. Creda 1rnre il Bonagiuso che certe questioni non giova schi- • rnrle e certe idee vanno meglio ap1lrofondit.e. S. :MERUNO 2.

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