Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899
108 111\'l."H',\ t.:ltJTllì\ hEI. SoCl.\i.!3 .'JO parte <lella.ricchezza prodotta . Apparentemente quest>L 1mrte pro,•– vien~ dal lasoro indu.::triale, costituisce un dopm.-prodotto, e rap – presentn. un 8opra-lavoro . Ma, in so:-1tnu?:a, il lavoro industriale si giova di queste altre attività, le qua.li concorrono come altretta nti coopera.tori indiretti, alla. produzione della. ricchezw . La. questione, che si present.'\.,non è già. se i profitti, e in ge– nernle le ricompense di codesti produttori indi1·etti - e le rendite corrispondenti alla magg iore produttivit.\ di talune por1doni del suolo - siano o no detra tti dai prodotti del lavoro, ma se essi non siano enor memente eccessivi e affatto sproporziona ti alla ricom– pensa del lavoro; se insieme con le attiYità uti li non \'Ì sia.no , nel– !' attuale regime econom ico, delle opere di puro accap..1rramento, dei mono poli; e se da ultimo (e questo è il punto più importante) non si possa o debb a progredire ad un sistema, in cui !a direzione industriale sia esercit. 'l.ta dagli opera.i associa.ti, e le opere che ser– Yono a dare incremento n.lla produzione della ricchez1.a siano fatte con le forze riunite e a beneficio di tntt i. .... Qui entra in campo il Socialismo. Oggi, con l'organizZAzìone gera rchica. delln. società, chi è più in alto, prende a piene mani; i cooperatori indiretti si attribuisco1io lnuti guadagni, accrescono continuamente le loro ricchezze, e In.– sciano nella miseria l'operaio e il contadi no, che non saranno gl; unici, ma son certo i principali produttori . Che importa, se l'operaio d'oggi stia un tantino meglio di quello di ieri 1 se egli ricavi dal suo lavoro, orga.nizr.ato dal cnpita.lista , magari un prodotto maggio re di quello che di\ il lavoro fuori l'or – ganizzazione C..'tpitalistica 1 Certa cosa. è che h distribuzione attua.le dei prodotti è ingiusta, percM mentre tutti concorrono nito. produ – :-:ione, e l'opera di ciascuno è necessaria., le ricompense sono enor – memente disuguali, e in fondo la produzione è organizz.'tta dal pic– colo ceto d'e' C..'tpita.listi nel loro esclusivo interesse. Il Socialismo non de,•e negare a priori l'utili til.dei cooperatori indiretti, ma deve combattere l'iniquit.'\ dei loro prelern .menti, l'ine– guaglianza del trattamento che essi rice,·ono (ù piuttosto si fauno) con quello che rice,•ono gli operai, e de1 •ereclama.re perchè l'asso– ciazione fra gli uni e gli altri non continui ad essere una societ.'\ leonina. La questione è morale e giuridica, non economica. Credere di derivare b necessità del Socii\lismo da una dott rina economica, dal– !' ann.liqi dei fattori della produzione del "alore, è stato l'enore nel quale, secondo noi, ~larx ha trascinato i socialisti dì tutte le scuole. L'a.nalisi del valore può sen ire a mettere in luce le relazioni di su– periorit:\ e d'inferiorità della società, e gli effetti della formazione gerarchica di questa, e a stimolare quindi quella riforma morale e
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