Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899
li\'TOltXO Al.I.A TEO!tl.\ T)EL PLUS Hl.ORE 105 li valore si forma. in un secondo moL'1ento - nel cambio. In– vece il profitto, l'usurpazione ca.pita.listica si forma. nel primo mo– mento, nell'atto stesso della. produzione. Se non vi fossero cambii, se non ,,i fosse che un padron e ed un OJH>raio, e nessun commer– ciante, il secondo sareb be sempre sfruttato dal primo. I socialisti marxi,:iti credono erroneamente che, per }Jrovn.re lo sfruttamento cn.pitalistico. abbia no bisogno della spiegazione che :Ma.rxd,\. del fenomeno del valore. Essi s'impigliano quindi in una questione ardua e nella. quale hanno torto; perchè la t.eoria del soprn.-~·a– lore, per le ragioni che il Grazia.dei espone lungamente nella sua opera, non è sostenibile, o per lo meno dev'essere emendata e cor– retta . Senza entrare a discutere questn. tesi del Grn.r.iadei. noi os1:1er– via.mo che egli avrebbe potuto spingere un po' più avanti la sua cri– tica della dottrina. marxista, e domandarsi se per avventura. non fosse neppur necessario a giustifica.re le rivendicazioni del Socialismo la. supposizione, che vi sia. un sopra-pr odotto, effetto di un sopra– laYoro. Che di fatto spesso e ,·olentieri l'operaio, ,·uoi del campo, vuoi dell'officilll\, sgobbi a quasi totale beneficio d'un padrone, ricevendo nn salario, che non è nemmeno il S..'Llarionecessario della scuola marxista, perchè è ime ce un salario d'inanizione, questo non si mette in dubbio. Ma è neces..~'lrioun tale sfruttamento all'esistenza del regime capitalistico 1 non potrebbe questo migliorarsi, emen– darsi 1 non potrebbe l'operai o salariato ricevere, e non rice,·e tal– volt...'l. una ricompensa maggiore di quella che gli procurerebbe il lavoro suo, se egli fosse artigiano indipendente, o anche proprie– tario del suo mezzo di produzione 1 E se l'operaio, ~he lavora in una manifattura, riceve come salar io pill di ciò che egli potrebbe rica.,·are da.I la\·oro suo stesso, se lavora..'>Se per suo conto, il pro– fitto del ca.pitali~m si può m:1.iattribuire al 'lavoro medesimo del– l'()peraio, o deve a.vere altra. causa 1 È egli vero, è egli dimostrato che ad ogni ora di lavoro che l'operaio fa, per la produzione degli oggetti destinati n,] proprio consumo, o di altri equivalenti, sì ac– compagni un'altra ora, che lo stesso operaio im})iega a produrre o~getti richiesti dal padrone, - proprietario o ca.pmrl.ista 1 Qui sta. il nocciolo della questione del sopra-valore o del SOJJra– laroro. MH.terialmente, tutti gli oggetti che consumano proprieta rii e Cìipitalisti escono dalle mani dell'operaio: in qul'sto senso dunque sta che reudite e profitti rappr esentino n.ltrettn.nto lavoro dell'ope – raio, oltre quello che quest'ultimo impiega per il proprio mante – nimento. )la l'operaio, per produrre tutti quegli oggetti, che con– sumano egli e il padrone, puO fare esclusivo assegnamento sulle sue for7.e. o ha bi::iognodel concorso a.ltrui, di altre forie, di altri fa.ttori 1 JI lavoro è l'unico fattore del prodotto 1 Il suolo più o meno fertile, la scelta della situazione, l'organizr,azione speciale di eia-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy