Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899
68 ... ~'t RlrJST.-\ CRITICA DEL SOClALISl!O Ionia dipende. Difendendo i suoi diritti in Africa o in A.sia il capi– talislfi'o difende la sua stessa esistenza . Tutto ciò rende più aggrovigliata la politica interoar.ionale e pi{1 buio l'orizzonte. Ora poi che la terra da conquistare è più ri– stretta di quella d'una volta, che i contendenti si fanno ogni giorno più' ingordi, le contese aumenta no a dismisura. Altro che pac_e ! L'Inghilterra ha assistito alla espansione co– loniale della Francia, tntte e due hanno assistito a quella della. Germania e della Russia, ed ,ora tutto il mondo assiste a quella degli Stati Uniti e del Giappone. E mentre non o'è piì.t un conti – nente non occupato, e mentre i deserti dell'Africa atte ndono stu– pefatti la ferrovia inglese che li traversi; e le steppe asiatiche n-t– tend ono del }lari la ferrovia nissa, la produzione capitalistica cre– sce vertiginosamente e chiede nuovi mercati. Sbarrate dal prote– zionismo le porte di quasi tutti gli Stati, questa produzione disor– dinata si trova costretta ad una lotta per l'esistenza. Lo sviluppo del capita lismo moderno reca in sè la ragione della guerra. * * * Per convincersi di tutto ciò che affermiamo, basta ricordare la. storia recente di Europa . Il sauguinoso dra.mma del 1870 fu il co– ronarnepto tragico dell'èra delle guerre per l'unità. nazionale ed aperse quello delle lotte per le rivalità coloniali. . Le gnerre nella-penisola balcanica non furono che episodi di poco conto. Anche la sperata confederazione degli Stati balcanici che do,·eva elevare nn baluardo ine~pugnabile tra l' invadenza co– sacca ed il resto d'Europa, naufragò miseramente. Oggi la soluzione appare tutt 'altra da quella che si JJreconiz– ;,;avaun giorno; essa sta. forse in quella. conquista capita listica d!3lla 'l'urchia da parte della Germania, così audacemente iniziata e proseguita. A prescindere dalle lotte nella penisola ellenica, noi ci tro– viamo di faccia a delle lotte violente ed a minaccie inquietanti de– dvate tutt e da questioni coloniali. Nella guerra mossa dagli Stati Uniti alla Spagna noi non cre– -~iam0 che tutti gli americani aYes~ero la coscienza dei loro biso– gni coloniali. Il nostro positivism.o ·sociologico presentandoci ogn_i società. Ìlon come un tutto inscindibile, ma come un insieme di classi con interessi propri e diversi, noi crediamo che questa co~ scienza era solo in alcune classi. A guerra compiuta l'America del Nord si è trontta con una _conquista coloniale di gran de importa nza; -e lo sviluppo della sua prod uzione ha sut,ito. imposta la polit ica ( imperiale, , che i demo– _çraticl idealisti proclamavano · del tutto impossibile nella civiltà del nU:ovomondo.· Mac-Kinley nel sùo messaggiò del 5 dicembre ha par– lato della politica internazionale come fosseun Cesare conquistatore~
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