Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899

62 ~"!. R1VIS1'A CH[l' ICA DEL SOCLI.LIS:UO ~ vero frodato, intuendo, riMrre all'1spettore o al delegato di P. S. delln. sezione, che dovrebbe per legge intervenire. E interviene, ma perft urla; perchè il carro ha unte le mot e, e il sego lo apprestano gli agenti di pegnorazione, che sono nel migliore accordo con quelli della pubbli~a sicurezza, perché il carro scivoli allegramente per !a chiua. · Ma questa è la tosatura, alla quale si va incontro, per bisogno. Napoli, però, è paese caratteristico, ed ha la caratter isticità in tutto, perfino nel fardi dissang,!lare, per div~rtimento ! Perchè chi digiuna o quasi tutto l'anno, ed è, se permettet~, la sua giustificazione, può bene pensare alla ba.zza di un giorno, r,,lla /riccia dei debiti, come dicono nella cara città, e di chi li fa– cilita! Già! Date la vita normale, col nutrimento del quale tutte le creat ure, io una data misura, hanno bisogno, e non si pensa ai ba– gordi. O a.I più vi si penserà per lusso ogni tanto, ed ognuno è li– bero di fare quello che vuole, anche di affrontare una colica! Ma s.'lrà J;l. pletora, non l'anemia, sn.ràil soverchio adoperato, non quel1o che uwnca, nelle condizioni della vita sociale! Abbiamo, sicchè, in seconda linea, lo strozzo per lo svago! A Napoli si dice la tavola (il pranzo) coinumeri ; la tavola col ~ttntill o ( il piccolo punto, cioè un solo numero). La tavola coi numeri. Ogni buon popolano, ogni buona popolana, sogna un pranzo in campagna ,..in un giorno dell'anno. E quel giorno viene, non du– bitate ; per tutti, perchè ognuno lavora di attività., per farlo ~rrivare. Si fa allora questa s1Jecie di contra tto, coo gli imprenditori di tal genere di affari: si mangia in tanti, per tante lire, mettiamo 20. Sigiuoche ràogni settimana un biglietto al Lotto, di tanti soldi, quanti ce ne vogliono per le 20 lire di premio. La vincita, quar.do avverrà, an– drà. all'impr enditore , che intasca così il suo danaro, con l'interesse accumulato per l'attesa. Afa fino a tanto che non si vince, si continua a giocare! I gio– cn.tori non av,r;:,nno smanie, e l'imprenditore non avrà impazienze : È il contratto! Quel1icioè non bestemmieranno, se i numeri ta.r– deranno ad uscire, e questi non darà in esctindescenze contro .i de– bitori, se tarderanno a pagarlo. .Rifles.3ioni, pe"ché noi non si scrive per voluttà intellettuale, ma affrontando il dolore di certe piaghe, perchè certe piaghe cessino. I contraent i lo strano debito, non solo lo pagano con un in– teres.'leesorbitante, calcolato 1 bene da chi apre il credito, ma cor– rono il rischio, per pagar lo, di giocare al Lotto per una eternità,

RkJQdWJsaXNoZXIy