Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899

flt\~IIIE~TI .Dr ET!C.\ ;;3 <li. Kant;« Agisci "eMndo quel principio <li conilotta che puoi desi– dernre rli ,,eder applicato univer.-mlrnente , . , Oper;t solo secondo quella mnssima che puoi desiderare nel tempo ste.w> che diventi una legge universa le , . Non YÌ sono, a rigore , principii che pMsano essere applicati a t.utti gli uomini: ciò che .conViene all'uno non C'-OnYiene all'a ltro. Noi lodiamo la pruden zn,nell'uomo maturo, l'an -enta tezza e gl'im – peti generosi nel giovan e, la temperan1.a e l,:i parsi:nonia in un padre ili famiglia. Fu detto che chi non è repuULliiano a vent' nnm, ~i trenta san\ codino : il d1e jmplìc:1. il rrnouos:im ento di un'evoln – ,:ione m' )ra.le d11r.1nte h vit:i, quindi di un'L con:-Iotta che c:tngin, non è fi,ssa ed egnale p~r tµtti . Ne ppnre q11elh nn s,ima è esatt,1, quando si ha rign·trdo ai va.rii dorn;nii dell :i. condotta. Non v'è nna morale : ma vi sono m:wali -liverse, relatÌ\'6 ad aggregM i piit o meno vasti, come fa.miglia, cb ,s,i, J)'.)poli; e vi sono grup pi od insieme di fatti morali, rahtivi a var:i rlorninii o rep,u·ti delln. con– dotta, morale sessuale, pati-imoniale od eco110mic'1., politicn. ecc. Que– ste varietà della condotta, la quttle si e.splicn. dir ersamente iu di– rezioni diverse, provvengono da !la rnria combin11,1,ione degli indi– vidui nella società e dal vario loro adattamen to alLimUient e esterno. Non v'è condott~ as.solut,iment e indiridua!e, perch ) non v·è nomo ìso\11.toperfettament e nel tempo e nello spa.zio: 11è y'è conrlotta :v:solutn.mente univer.~ {l.le, p erchè le relazioni so~irdi sono pilt o meno intime e sempre limitat e-: Vi sono però fatti e mani fest:1r.ionico – muni a varii iudi\'idui orl aggregati, ossia caratte i·icomuni alle ~on– dotte p:irticolar i, r;i'3s::>miglian "J.ee conver-sem:e, e quindi idee mo– l'iili o principii di condotta plù o m3no gen~uli . 'l'ali sou') i priÌi.– cipii di libertà, di sJli darieti, di giuitizia . ...taluneantichiss·me ... quasioriginarie dellan1turaumana, altre di più o meno recente formazione.. Beninteso, le parti non si distinguono; non si può dire che e lSa Ria lri w\ttir-1 um·1,n·1,, lèLqtu 1 .e-si viene continuamente modi- ti~ando e v:iria uel corso dell'e\•Oluzione sociale. ' L 'evolu1.ione.org :rnica della specie non pre ~ede b, sociale, ma l'ac Jompagna. No11c·è un punto ti">sOi_n cui il fa:t~o di esser gli u.Jmini uniti in so~ieb\ sia entrato in nz1one a rnodtficnre l'evolu – r.ione org::inica, o in altri termini la, n1t1m1, uma11a. Non c'è stata uu'epoc::t deterrnin:1.b, in cui l'individuo abbia fatt o il suo ingresso n0!111, societi; anzi non si può dir e dove l'uno finisca. e l'altra co– minci. Quì è il n-:::ido d~lla. dis;:inta tt-a la m'.)nle individna.listica e h m'wale del bene comune. L'una descrive attorno a ciascun in– <ilritlu) 11,1·\ sf3ra. d':izione, limitata da lla , ph~.rnnza , d 'n.lt.ri , ma. esclu~irn,m3nte pro;.iria a lui. (Onde il prin cipio dell 'egttale libertà, posto dallo Speucer a fondam ~nto della giu:,tizia, come se gli uomini fossero sep:irnti tra loro ria b.1rriere fi~se e svo 'gessero ciascuno la

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