Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899
•.!; tr\"IST.\ CHITIC.\ DEI, SOCl,\l ,IS310 -- -- - ---- ----------- fo,·ece la me11te umana percepisce delle gra.dar.ioni fra i fotti moraii; e h, s,t.11.ione mora.lo (oLb!igar.ione) v.iria. in intensità. La scala della morn.lit:\ 110n è stata l:l. stessa rippo tutti i popoli: gli stessi fatti er:tno grrnris~imi delitti per gli uni, per gli aitri lien} colpa , od :.rncl1e :11.ionimeritol'iC'. Lo sparb1· delle donne era. una rlelle qu:ut ro colpe pri11cipnli nelln moral e àella cavallf'rln, men– tre l' ucci;:ione d" 11u conti1.dino costitn iva qu:1si un lecito passa- . tempo pei signori àel tempo. La disubLidieuz:t a.I Lramino era in India il mnssimo delitto :.incPf". pr r un re : il perdere lv scudo la nia.gginre delle colpe 11JJJ)O gli autichi Germani: la 111agianell'Eu– ropa rn,edioem le di tutt i i delitti era., insieme all'e resia, quello che si avent. in mrrggior on-ore. Mal s' intenderebbe la morale d'un popolo, se non si ricostruisse come un tutt o organico e non si desse a ciascuna parte il n,o propr io. rn.lo1e. Anche oggi le mora.li delle classi sociali e dei popoli differiscono tra loro non ta,nto qualifica– tiva.mente, quanto ftUantitativamente , ossia non perchè I~ azioni ri– provat e dngli uni siano npprovate dagli altri , ma per il n1rio grado di approrn r.ione o disapprovazion e. Questo fatto , di cui ognuno vede l'importanw , è stat o pur troppo negletto dagli scrittori d'Et ica. I quali si contentano di enunciare dei criterii per distinguere le a– zioni buon e drrlle cn.ttin,, 1:enzn però ànr ci la misura della mora – lità (o immoralib\) rispettiva., onde poi non ossel'vnno h suboràina– zione, il nerso e i conflitti tra idre morali diverse, e fauno delle vari e idee morn.li altretta?1t; principii as50Juti, riponendo la moral e nei fatt i singoli, non nell'insieme della condotta. Ln misura è l'e.~– senza stess.'I. delh...momlitil , come il valore della economia. Vero è che essn è clifficilc>a detcrminrrrsi, a cansn dei moltep lici elementi e coefficienti della mol'nlità d'un att o ; onde !a g,rand e difficoltà incontrat a, da.i legislatori di tntti i ~empi nel formare una scala dei delitti e ·ae!le pene, difficoltà che fu rilevata gifl dal poeta, Venosino·: Aùslt regulo, per.catis quae prena s irr oget nequas: N~ Feut idì <lignum , honib:Ji se~lere flagello. OnAZIO , SAT. I., 3. i\Ia qnesh\ difficoltà è lungi da.li 'essere invinciLile, quando noi ci riportin :110 rrlh coscieur.a. morale a·un dat o popolo in un dato tempo. A. noi p. e;. ripugna. che il furto sia punito pilt graveme nte dell' omicidio; aLbeucbè, secondo ]la cchiavelli. gli uomini sieno piit prodi ghi del sang ue che degli areri. Ad ogni modo, è manifesto che per fonn al'ci un'idra esatta della condo tta uman a, non basta sapere che il tal e atto r:scuote :ipprorn zione, il tal e alt ro ripron1- zione, dall a coscienz;l. mo1a!c-, biso~na conoscere i! piit e il meno <lell'11na.o dell',tlt rn.. ...taluneparticolari.., altre più o menogeneralie comuni.. Nulla di più inesatto, a~solutament e parl11ndo, che la. massima.
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