Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899
FILDIMEN'l'I DI ETICA 51 gine della condotta, sulla zon~ esterna, sul dominio conteso ali' a– bitudin e e alh tradizione, Obbietti,,amente poi, idee, sentimenti e abitudini sono elementi della moralità concreta, parti di quel tutto che noi chiamiamo fo, condotta moral e (d'un indi,,iduo, d'una classe, d'un popolo ecc,) Noi dobbiamo infatti concepire la morale obbiettiva come un patrimonio d'idee, di sentimenti ecc: che si tra smetton o di genera- 7,rone in generazione - come la scienza è un insieme di cognizioni e di esperienze, la ricchezza un insieme di co~e lltili materiali, di rnateria specificata e preparata a servire a' bisogni dell'uomo - il linguaggio è un insieme di voci atte ad esprimere il pensiero ecc. 'l'ntti questi ed altri insieme formano ìl contenuto dellu società con– -siderata. come un organismo reale, vi,,ente, e la Morale è perciò un ra.mo della Sociologia, un capitolo di questa scienr.a. Il crescere di tali patrim onii nel tempo è il fatto capitale del– l'evoluzione sociale; .è il fenomeno principale della Sociologia, come notarono il Littré , il de Domiuicis ed altri. E in questo fatto sta ! ,·incolo tra le generazioni e b. continuiti\. della coltura e della specie umana . ....talunemunite di sanzionespeciale,· altre ecc. r,·idea d'apprornzio ne o disapprovar.ione è comune ai fatti mo– rali ed inseparabile dfl.essi, ue costituisce l'essenr.a. (1) Non s'in– tende Morale senza obbligazione, ossia senza approvazion e e disap– pro\·:t?:ione. L'obbligazione è propria dei fatti morali, come la coe– sione, l'affinità ecc. sono 4 propr ie dei fatti faiici, chimici ecc. Una mo1- .1.l e senza obbligazione, qual'è stata preconizzata dal Guyau, rlnl E:ropotkine e da altri, può esser tutto fuon:hè una morale. Se non che !'obbligazione 11011 è speC".ificamente uguale per tutte le idee e parti delht condotta. morale. Gli stoici professa,Tano la massiµ1aes– sere tutti i pecc:i.ti eguali: e dicevano che tanto peccasse chi per – cuoteva uno schiavo un po' più del giusto quanto il panicida . (1) Spencer a questo riguardo pare a noi che si contr Addiea. Nel § 1 <l.i Giu -~fizia dice che il contenuto dell'Etica è la condotta con,,,idemta ob– biettivameute, in quanto produce buoni o catt ivi effetti, non in quanto riscuota approvazione o disapprovazione . Al § Sl invece dice che il con• eetto dell'Etica non si applica alle azioni inorganiche (?); perchè « per « qua'nto si a.ttribuis oano allo piante superiorità. ed inferiorità, le quali .. conùucono a suc,,essi ed insuccessi nella lotta per l'esistenza (che è per « Spenecr il et·iterio della moralità ), pure non ~i associano ad esse idee di « bio-~imoo di lode >. Non pare che si possa dubitat-e ohe ciò che obbiettivamente costituisce il 1·isultato buono o catt ivo d'una azione, subbiettframente dà luogo al con • eetto d'approvazione o disapproVazionc. L'idea stessa della bontà o meno (l'un'llv.ione non si deve desumere direttamente da un principi o astratto aprioristico (come fa Spence1·), ma dal giudizio della coscienza nella sua .c\'oluzione pr<.1gressiva.
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