Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899

30 Rl\°I ST.-\ CRITICA DEL SOCIALI.SllO forrn~ ne richiama l'altra , una concessione stra pp.'. l.ta più o meno a virn ro1-ta iucoraggia a lottare per un'a ltra. Quello che importa ad u'.1 partito d'opposizione è di avere dall a sua parte la grande mag– g1or:1nza del popolo, l'opinion e e la sirnp:i.tia dei più. Ora qu este non si ottengono, quando si e.sn.gera a bello stu dio, ma piuttos to quando si dà prova di moderazione e di ragione,•olezza, e nello stesso tempo di fermezza di propositi e di sincerità.. Non dico che ci si d.ebba ridurr e a domand are cose insignifi– canti: si diventerehbe rid 1coli. Bisogna propugnare nè più nè meno che quelle riforme che corrispondono a' bisogni reali e sentit i del popolo. A queste riform e la minora nza dirigent e opporr à una l'esistenza acM nita, come è suo costume : si lotteri\ e si \'inceri (si può vin cere, quando non è più un part ito che combatt e, ma è un popolo intero); e allo ra, rimosso l'ostaco lo, si J)Otr à attua re non solo la riforma, per la qual e fu ingaggia ta la batt aglia, ma molto di più.., 'l'atti ca per tatt ica, ripeto, questa seconda, di dimandar poco per ottener molto, mi parrebbe piiL vantaggiosa assai della. prima. .Main politica forse la miglior tat tica è quella di non averne. La miglior forza motrice, i11po!iticR, è In. foria morale,..che deriva dalla sin– cerih\ delle convinzioni. Si può dunque mai dima ndar 100 quando si ha la convinzione di non poter ottenere che 50 o 201 si può egli i11gannare la gente, promettendole quei 50 o 80, che si sa non po– tersi conseguire in un tempo JH'OSsimo 1 Sarebbe onesto? E si avrebbe poi, agendo contro la propr ia convinzione, l'energia necessaria per ottenere almeno quella parte , che si dovrebbe e potrebbe ottenere 1 Qui sta uno dei punti più deboli del ragionamento del Ferri. Egli sembrn. credere che basti chiedere per ott enere: mn. non basta . Occorre chiedere in modo così energico, da vincere la riluttanza alt rui h. concedere. Ora io capisco il rivoluzionario, il sostenitore della teoria della forza fisica, - che dice : organizziamo, non (come vuole Ferri) il programma. rivoluziou ario, ma la rivoluzione add irittura, l'in surrezione, lr. batta glia per le strade, facciamoci temere, e i nostri an ersari per pn.ura cederanno, se non su tutte, almeno su alcune delle nostre richieste. In questo caso capisco anche il domandar 100 per C'ttenere 50. 'Ma Ferri non la intende cosl, non vuole una rivo!uzione vera e propria. Egli parla di < affermarsi e organizzarsi con intenti rivo– luzionari , ; ma non intende altro dire con queste parol e se non che si debba mirar e, < non ai parziali rito cchi, ma a.Ili}tra sforma– zione fondamentale dell'ordinam ento sociale. , Ora. si miri pure dove e quanto alto si voglia : io non mi oppongo. Ma <limando che, oltre 11. mirar e, si operi: -ossia che si miri non sempre all' ideale, ma un po' anch e al reale, alle cose. di questa bassa terra, ai bisogni quo– tidiani di contad ini e di operai, di contribuenti e di sudditi; che, pur tenendo un occhio ali' ideale, se ne tenga un altro alla vita (l'imm agine, che è del Boro s, non è bella, ma è espressiva), e si

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