LORENZO RESPIGHI NEL SESSANTENARIO DELLA MORTE 419 sco si veggono emergere qua e là molte fiamme rossastre, spesso così grandi da essere nettamente distinguibili anche ad occhio nudo. Queste fiamme vengono chiamate dagli astronomi col nome di protuberanze, e sono dovute a potentissimi getti d'idrogeno e di vapori metallici incandescenti, che si sprigionano tutto all'intorno dalla superficie del Sole. Ma, non appena cessa la fase di totalità e riappare il primo raggio solare, il cielo torna a divenire luminoso e queste grandi fiamme si rendono di nuovo invisibili. Data la rarità delle eclissi totali di Sole ed anche la brevità della fase di totalità (che non supera i sette minuti ed anzi è generalmente minore), era evidente che gli astronomi cercassero di poter osservare le protuberanze anche fuori eclisse, in ogni giorno sereno. Ed il modo fu scoperto nel 1868 da Janssen e Lockyer, applicando all'oculare del cannocchiale uno spettroscopio, che disperde la luce policromatica del cielo e cioè rende, per così dire, il cielo artificialmente oscuro come durante la fase di totalità di un' eclisse. Respighi che, come abbiamo ora detto, aveva trovato al Campidoglio un ottimo cannocchiale equatoriale di Merz, volle subito utilizzarlo per queste nuove ricerche. Ottenuti i mezzi necessari dalla « Congregazione degli Studi », acquistò un forte spettroscopio di Hoffmann, lo applicò al suo equatoriale ed il 26 ottobre 1869 ebbe la consolazione di vedere nettamente, per la prima volta, le protuberanze del Sole! Ma - e qui egli deve essere unanimamente riconosciuto come un vero pioniere - anziché limitarsi a studiare semplicemente l'una o l'altra protuberanza, Respighi comprese chiaramente che il fenomeno aveva anche un grande interesse statistico, in relazione ad altri fenomeni di attività solare (frequenza delle macchie, facule, ecc.) e - primo tra tutti - inaugurò un nuovo genere di s~udi, di cui piiì tardi - come ben disse il Riccò - fu compresa l'importanza. Egli cioè si propose di disegnare, giorno per giorno, tutte le protuberanze visibili sopra la circonferenza del disco solare, riproducendo esattamente per ciascuna di esse la posizione e la forma. Oggi questi disegni si fanno in varie specole del globo; ma, nel biennio 1869-1871, furono eseguiti in una sola specola, nell'Osservatorio del Campidoglio, il quale (è sempre il Riccò che parla) « precedette tutti gli altri in questo genere di studi». In questo biennio, il Respighi poté compiere 169 disegni di tutta la periferia solare; disegni che sono, come abbiamo ora detto, gli unici che la scienza possegga per quel tempo e che furono poi pubblicati nelle « Memorie degli Spettroscopisti Italiani » dallo stesso Riccò, che giustamente li chiama « p1·eziosissimi ». Ma, nel campo della spettroscopia, un altro primato appartiene pure al Respighi. E noto che Fraunhofer, al principio del secolo XIX, riuscì per la prima volta ad osservare nello spettro del Sole alcune righe oscure che presen-
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