Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

GIUSEPPE ARMELLINI degli strumenti meridiani e di passaggio; ben inteso, per quanto si poteva desiderare in quei tempi, giacché oggi gli astronomi li pongono direttamente sul terreno, onde ogni Osservatorio moderno ha un piccolo parco annesso. Lo Scarpellini aveva dotato la nuova Specola di un quadrante murale, di un cerchio ripetitore del Reichembach (il miglior tipo allora esistente), di un forte cannocchiale riflettore con lo specchio di 25 centimetri da lui costruito e di un riflettore analogo, donato dal principe TorJonia. Nell'inaugurazione, aveva posto sopra la porta d'ingresso un'epigrafe che ancora conserviamo ed in cui il nascente istituto astronomico veniva dedicato a Dio Creatore: Creatori Deo. Morto la Scarpellini nel 1840, la direzione dell'Osservatorio venne assunta dall'abate Prof. Ignazio Calandrelli, titolare della Cattedra di astronomia e che in pochi anni riuscì grandemente ad ampliare l'Istituto, mercè l'interessamento del Pontefice Pio IX, che non lesinò i mezzi occorrenti e che nel 1854 volle anche minutamente visitare l'Osservatorio ed il suo nuovo arredamento scientifico. L'insigne architetto Prof. Virginio Vespignani costruì sulla Torre una bella sala meridiana, di forma ellittica, ornata con colonne ioniche; ed in questa venne posto il nuovo cannocchiale meridiano di Erte! di Monaco, acquistato dallo stesso Pio IX insieme col cannocchiale 'gemello destinato all'Osservatorio di Bologna. Venne pure costruita una nuova cupola ruotante, in cui Calandrelli collocò un nuovo equatoriale, che aveva potuto acquistare dalla casa Merz di Monaco, con fondi elargiti dal marchese Giuseppe Ferraioli; cannocchiale di non grandi dimensioni, ma di lavorazione così perfetta, che lo stesso Merz dichiara in una sua lettera che questo strumento era veramente riuscito « un chef d'oeuvre ». · Ma verso la fine del 1S64, il dotto ed attivissimo abate Calandrelli, malandato di salute ed ormai più che settuagenario (era nato a Roma, proprio sul Campidoglio, a Via Monte Caprino, il 22 ottobre 1792 e morì il 12 febbraio 1866) dovette lasciare la direzione della specola da lui tanto accresciuta; ed il governo pontificio chiamò a Roma, a sostituirlo, Lorenzo Respighi. S'iniziò in tal modo per l'insigne astronomo una nuova epoca di studi e di ricerche scientifiche, che ora passiamo ad esporre con tutta la brevità possibile. * * * Chiunque ha avuto occasione di osservare un'eclisse totale di Sole, avrà visto prodursi un fenomeno veramente interessante nel momento stesso in cui il disco lunare viene a ricoprire interamente quello del Sole, e cioè nel momento in cui muore - per così dire - l'ultimo raggio solare. Nel cielo, divenuto cupo come in un tardo crepuscolo, il Sole totalmente eclissato appare come un gran disco oscuro; ma dalla circonferenza di quel di-

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