Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

ROSA ALBA SQUADRILLI * * * Questo primo ciclo creativo prelude ai lavori più significativi. Ma prima di 'esaminarli viene opportuno di dare qualche cenno sulla vita civile del frequentatore del « Café Flore» e della « Coupole », che appartenne nel periodo bellico al Fronte clandestino della resistenza: assumendo in politica un atteggiamento d'avanguardia piuttosto ottimistico. E per di più libero e personale; non propenso né a machiavellismi, né a monarchismi o a comunismi, e soprat;utto schivo di flaccidi borghesismi. Tali deduzioni si possono ricavare dai suoi articoli apparsi sull'organo della Causa Francese « La France libre», fondato da un gruppo di intellettuali a Londra nel 1940 durante l'occupazione nazista: e seguendo quel Sartre, che pose il suo nome vicino alle firme di altri noti scrittori francesi, fra i quali il Mauriac, sotto quel « Manifesto » apparso nel '44 sulle « Lettres Françaises » ( altra pubblicazione clandestina incitante alla resistenza, il di cui primo direttore fu arrestato ed ucciso dai Tedeschi), Manifesto che perpetuava la forte volontà dei migliori cimentatisi nella prova della Resistenza con questo giuramento di fede: « Dans la confrontation féconde des idées jurons qu'elle retentira toujours cette voix aussi résolue et unanime que pendarlt l'épreuve ». Ugualmente ottimista appare il Sartre della « Revue des Temps modernes », sorta quasi a conchiudere un'epoca intellettuale per iniziarne una nuova. Basata, pur aspirando alla libertà, non sui diritti di un demagogo goffo, presuntuoso e brutale; ma sull'impegno di un essere che, anche credendosi un nulla fenomenico, assume il libero onere di una propria responsabilità. Non si può negare la fortezza di questo suo atteggiamento fra una maggioranza di contemporanei disincantati ed abulici che, mentre le reli .. gioni impongono il contrario, rifuggono da ogni responsabilità civile individuale, preferendo accodarsi in branchi di mimi o di pecore. La reazione squisitamente di spirito che, sotto un assurdo materialistico, ha reso noto lo scrittore in quasi tutto il mondo, è discussa spesso con orrore per averne sentito dire; e quindi senza indulgenza ed approfondimento d'analisi. Non è giusto insistere su aspetti di superficie tratti dai romanzi o dai drammi (qualche volta anche insensati com'è per lui la vita), senza curarsi dello scopo umano-sociale con cui l' A. si è sforzato di collegarli attraverso le opere della meditazione. Si può dire che la inconcepibile miseria in cui la nostra persona è affogata ha spinto il Sartre alla sua filosofia, così come il naufrago per salvarsi s'aggrappa ad una tavola, disperando del!' approdo vero; invisibile e faticoso. Per rendersi conto del!' importanza deleteria o benigna che l' influenza sartriana può assumere sulla generazione posb-bellica bisogna leggersi particolarmente:

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==