GIORGIO CASTELLINO e fresca bellezza, l'uomo balza in piedi e gira attorno l'occhio nella sorpresa dello spirito alla rivelazione della realtà circostante, esso è costituito re della creazione. Su tutto dominerà perché il suo valore l'innalza sopra tutto, vincendo gli altri esseri non nelle proporzioni o nelle pure capacità e qualità fisiche del suo corpo, bensì in virtù d'essere stato fatto, lui solo, a differenza di tutto il resto del creato, a « immagine somigliantissima » di Dio (Genesi, 1, 26). Anche la prima donna è oggetto di un intervento particolare di Dio. Così dalle pagine bibliche risulta che il primo uomo e la prima donna furono creati immediatamente da Dio e che tutta l'umanità da loro deriva. Che tutto questo sia solo poesia o leggenda? Parrebbe un peccato. Queste pagine per secoli non presentarono difficoltà all'interpretazione. Data la scienza bambina .e l'impossibilità di controllare scientificamente i dati biblici, esse vennero prese nel senso ovvio delle parole. Nell'antichità poche eccezioni a questa regola. La scuola di Alessandria aveva ereditato il sistema dell'interpretazione allegorica dall'ambiente giu<leopagano e sulle orme di Filone l'aveva applicato alla sacra Scrittura e anche a queste prime pagine. Più tardi Sant'Agostino aveva dato una sua spiegazione, fuori del senso letterale, di quei capi e aveva anche ammonito a non legarsi troppo al sistema cosmografico della Bibbia per non attirare su di essa il ridicolo da parte di coloro che seguissero altri sistemi. Ma per tutti i secoli del medioevo, fino all'età moderna, l'interpretazione tradizionale ordinaria aveva preso quei passi alla lettera, come lo dimostra il fatto di Galileo. Appena questi propose un'interpretazione della Bibbia che andava contro quella tradizionale, in materia puramente scientifica, suscitò uno scandalo grave. Ora la scienza non solo ha dimostrato l'insostenibilità della lettera per il primo capo del Genesi (1), cioè per quel che riguarda le origini del Cosmo, ma mette in dubbio pure quanto là ci si dice sull'origine dell'uomo (Genesi, I-II). Di qui il problema che insorge: Come sono da intendersi i dati della Bibbia? C'è un principio generale e teorico, chiaro e sicuro, formulato da Leone XIII nella Enciclica « Providentissimus Deus » che si riduce a questo: In materia scientifica, la Bibbia non fa testo e nelle questioni scientifiche che non hanno riflessi su questioni dogmatiche e di rivelazione, si può essere completamente liberi. Ora se l'origine dell'uomo fosse una questione puramente scientifica noi potremmo star tranquilli: qualunque cosa la scienza proponga come sicuro, il cattolico sarebbe pronto ad accettarlo, come ha accettato i sistemi cosmologici moderni dopo Galileo. Ma nei ( 1) Non sono da approvarsi i tentativi recenti, anche se fatti da scienziati di valore, di far concordare la Bibbia con i dati scientifici moderni. Quel mondo che essi credono di poter vedere descritto nelle pagine della Bibbia era assolutamente estraneo alla mentalità dell'autore umano che le redasse. Da giudicarsi in questo senso l'articolo dell'illustre astro• nomo G. ARMBLLINI in « Studit11n », 42, (1946), 1'2·156.
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