LUOGHI E MONUMENTI DELLA LEGGENDA ROMULEA (Problemi di archeologia) Si compie nel 1949 un cinquantennio da che Giacomo Boni, iniziando le sue feconde esplorazioni nel Foro Romano e sul Palatino, riportava alla luce il singolare complessomonumentale del Niger Lapis presso il Comizio, prima di una serie di scoperte fra le più insigni, dalle quali non soltanto la topografia di quella che fu la culla e il centro di Roma, ma tanta parte della storia della città nei suoi periodi più antichi dovevano riuscire illuminate di nuova luce: il sepolcreto arcaico, il lacus Curtius, il fonte di Giuturna, Santa Maria Antiqua al Foro, il cosiddetto mundus con le favisse, le case repubblicane, le costruzioni predomizianee sul Palatino. Non è a ricordare qui l'entusiasmo, l'interesse, le vivaci discussioni che le più importanti di queste scoperte, e particolarmente la prima, suscitarono allora nel mondo degli studiosi e fuori: di fronte soprattutto alla critica, forse eccessivamente demolitrice, che insigni storici avevano nei decenni innanzi esercitato intorno alla tradizione antica relativa alle origini della città, le scoperte del Boni furono, a torto più che a ragione, sventagliate come una conferma di quella tradizione; e seppur non mancarono parole sagge e ponderate messe a punto (mi piace ricordare fra esse gli scritti del Comparetti, del Savignoni, del De Sanctis) più spesso l'ardore della polemica andò oltre i limiti del giusto, finì per sopravalutare o per travisare il vero significato e la portata delle scoperte (1). Seguì, dopo qualche decennio, un periodo di più calmi ragionari: gli studi intorno ai monumenti dissepolti furono ripresi senza preconcetti, con il confronto o con l'ausilio di altri monumenti analoghi o coevi tornati frattanto in luce altrove, sulla base dei nuovi metodi e dei nuovi contributi che il progresso della scienza storica ed archeologica aveva nel frattempo portato: e nuova luce innegabilmente è stata recata da italiani e stranieri alla comprensione di quei monumenti: sarebbe tuttavia errato affermare che questi hanno ormai rivelato tutto il ( 1) Una rassegna completa, e sufficientemente impaniale, dei numerosi scntt1 comparsi intorno al Niger Lapis, e in particolare intorno alla stele iscritta, negli anni immediatamente dopo la scoperta, fu redatta da G. Tropea nella « Rivista di Storia Antica », N.S., 1899, 1900, 1902, 1903, 1904. Per la bibliografia più ,ecente v. in LUGLI, Rom,1 Antica, Il centro mo11umen1ale, Roma 1946, p. 115 segg.; Id., Monumenti minori del Foro Romano, Roma 1947, p. 1 segg.
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