ORIGINE DELL'UOMO E STORIA DELL'UMANITÀ 335 concordare a tutti i costi ciò che non può assolutamente essere concordato, ovvero di negare il valore o della scienza o della Bibbia ( 1). 3. PRAMMATICA STORICA. Vogliamo toccare di un'ultima difficoltà che si può raccogliere a proposito non della storia primitiva, ma della storia del popolo ebreo, e, con esso, della storia della redenzione. Un popolo così minuscolo, di nessuna importanza storica di fronte ai popoli che lo circondano: - Siria e Mesopotamia a nord e oriente, Egitto a sud - è il favorito di Dio. Nell'Antico Testamento solo undici capi del primo libro sono impiegati a tracciare la storia delle origini, ma poi tutto il resto dei 43 libri riguarda esclusivamente il popolo ebreo, che viene seguito, àal suo primo formarsi, con la vocazione di Abramo, al suo dilatarsi e in tutte le vicende della sua storia: la dimora in Egitto, la conquista di Canaan, il periodo dei Giudici, quello dei re, la divisione del regno, il tramonto del regno del nord, il tramonto del regno del sud, l'esilio, il ritorno, la costituzione della comunità giudaica, giù fino alle soglie dei tempi nuovi. Tutta l'attività dei profeti è rivolta a lui solo e quando tocca altri popoli circonvicini si è a causa delle loro relazioni, quasi sempre ostili, con il popolo d'Israele. Si potrebbe di più far notare che se i popoli circonvicini entrano, sia pure solo indirettamente, nell'orizzonte della Bibbia, una porzione immensamente maggiore ne è rimasta completamente fuori. Tanta parte dell'umanità preistorica nelle varie parti del mondo e poi tutti quei popoli che hanno occupato le varie regioni della terra al di fuori del bacino del Tigri e dell'Eufrate e del Nilo. Tutta l'India, la Cina, le Americhe, l'interno dell'Africa, l'Oceania, come se non fossero esistite. Dalla sola lettura della Bibbia si direbbe che Dio non si sia interessato di loro. Non facevano esse parte della grande famiglia umana che da Dio aveva avuto le sue origini e a Dio doveva tendere? Una prima risposta a tutte codeste difficoltà e osservazioni sta nella parola: mistero! Quella predilezione divina che è stata la causa della scelta di Giacobbe e del rigetto di Esau (2) è stata pure la causa della preferenza di Israele di fronte a tutti gli altri popoli. Dio è padrone assoluto di tutto e di tutti ed è giusto in tutto e sempre; non nega a nessuno quanto gli spetta, ma dà le sue preferenze a chi vuole senza che sia tenuto a renderne conto a noi, poveri mortali. Pensare alla parabola dei vignaioli in cui il padrone della vigna dà un denaro agli ultimi come ai prin:ii (3). Perciò la ( I) Per una trattazione più ampia e tecnica di questi principi ci 1permettiamodi rimandare a una conferenza che, con altre della Settimana Biblica 1947, uscirà presso il Pon• tificio Istituto Biblico. (2) .i\1alachia, 1, 2-3 e Romani, 9, 12 e seg., con la citazione di Esodo, 33, 19 in Ro- -1na11i, 9, 15. · (3) M"tteo, 20, 1-15.
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