Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

NOTE DI CRONACA delusi e imperialismi soddisfatti fosse utile alla causa proletaria, si determinò _uno schieramento di forze improvviso che fu alle origini della seconda guerra mondiale. 11 patto germano-sovietico del!' agosto 1939 segnò un punto decisivo della storia umana. Questo prologo potrebbe apparire superfluo; ma non lo è. Il nuovo equilibrio che si va creando faticosamente nel mondo sulla base dei tradizionali rapporti di forze - il patto atlantico e il sistema orientale - è intimamente legato a questi antefatti, ed è la conseguenza del fallimento delle Nazioni Unite, cioè del sistema politico internazionale collettivo che avrebbe dovuto assicurare la pace perpetua e la giustizia per tutti i popoli della terra. L'organizzazione delle Nazioni Unite, nacque anch'essa dai nobili sentimenti espressi dai belligeranti nell'ora del pericolo, quando immediate necessità, incombenti e tremende, ispirarono ai Paesi in guerra con la Germania l'enunciato di libertà umane essenziali, per le quali dicevano o credevano di combattere. Questa volta, però, la lezione della storia era stata troppo grave perché gli Stati Uniti credessero ancora possibile un isolamento nell'emisfero occidentale: anche a Washington ormai la sicurezza appariva indivisibile. E la nuova organizzazione doveva appunto rispondere a tale profonda necessità. Ma anche ora esisteva fatalmente un vizio organico: qual conto facevano delle libertà atlantiche quegli stessi Paesi che le avevano enunziate? Per rispondere basta fare due nomi : Yalta, Potsdam. A Yalta, per salvare ad ogni costo una concordiadiscors utile agli scopi della guerra, era stata tracciata sulla carta d'Europa una linea di demarcazione, una « raja », che limitava due opposte zone d'influenza senza tener conto dei diritti obbiettivi di parecchi popoli europei, i quali venivano abbandonat,i ali' arbitrio di nuove egemonie. E quando le armi furono abbassate apparve chiaro che due opposte concezioni della vita dividevano il mondo e che un limite netto le separava. Un accordo non dissimile da quello di Tilsitt era stato concluso e su quella base si pretendeva di creare un ordine internazionale, con pretese universalistiche il quale avrebbe dovuto garantire i diritti di tutti i popoli della terra. Oggi si dice che l'O.N.U. è fallita per l'abuso del diritto di veto fatto dall'Unione dei Sovieti. Ma sarebbe più giusto dire che del libemm velo si è abusato unicamente perché al termine della guerra guerreggiata il mondo era già diviso moralmente e materialmente in due parti entrambe tacitamente gelose del non intervento nelle cose rispettive. Questa è la genesi del sistema di alleanze orientali e di quello occidentale, del « f oed11s iniq1111m » che s'è creato sotto gli auspici della Russia e del Patto Atlantico che oggi sorge tra i Paesi dell'Occidente. Si può giudicare come si vuole quest'ultimo sistema; ma un senso elementare della realtà storica dice ch'esso è la logica conseguenza delle premesse poste durante il secondo conflitto mondiale. * * * E viva in Italia, mentre smv,amo, la polemica sulla opportunità dell'adesione al Patto Atlantico; e altrettanto vivacemente si discute in tutti i Paesi dell'Europa occidentale ove i comunisti bandiscono la « crociata della pace» contro l'« alleanza di guerra». Di questa azione particolare, che ha avuto la sua manifestazione massima nel Congresso parigino della sala Pleyel, parleremo in seguito. Qui importa mettere in evidenza i tentativi operati direttamente dalla diplomazia sovietica - del resto inutilmente - perché l'alleanza non giungesse in porto. La prima avvisaglia s'è avuta con le pressioni fatte sulla Norvegia la quale, dopo che i territori finlandesi· dell'estremo nord sono stati annessi alla Russia, confina

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