NOTE DI CRONACA 443 aggiungere un numero imprecisato di protestanti di Lettonia, di Estonia, della Germania orientale, che non subiscono certo un trattamento migliore. In patente contrasto con questa miserevole situazione delle altre Chiese è il favore di cui gode al presente la Chiesa Patriarcale di Mosca, nella politica interna (per ingraziarsi le masse) ed estera dell'URSS. Ma a quale prezzo la Chiesa di Mosca paga questo favore, e la sua ricostituzione finanziaria, disciplinare e gerarchica! Essa ha accettato, non solo di fatto ma anche di diritto, la legislazione sovietica sulla separazione religiosa, mentre lo Stato nulla ha sacrificato dei suoi principi marxisti antireligiosi. Essa Chiesa gode di una libertà più apparente che reale, dovendo la sua attività ridursi al puro esercizio del culto esterno, della celebrazione dei riti sacri, rinunciando a compenetrare la vita del singolo, della famiglia, della società con i principi cristiani: insomma, la sua si limita poco più che ad una funzione decorativa. Se oggi lo Stato arriva a dichiararsi protettore della Chiesa russa, lo fa per motivi esclusivamente politici, pronto a ritirare il suo appoggio ed a polverizzare la rinata Chiesa moscovita, qualora ne avesse il tornaconto. Più sostanziali forse i successi della Chiesa russa ali'estero, soprattutto ai danni della Chiesa cattolica: dovunque si sono· incontrati, nel cammino di penetrazione politico-religiosa, nuclei di cattolici di rito orientale, sono stati d'autorità e automaticamente incorporati alla Chiesa russa. Lo vedemmo già per i Ruteni di Polonia e Galizia, lo dobbiamo ripetere ora per il milione e mezzo di cattolici romeni di rito orientale. La tattica è chiara: si incomincia con l'allontanare i vescovi (esilio, o prigionia, per quanto cortese si voglia, ma si tratta sempre di percuotere il pastore per disperdere il gregge); con qualche prete apostata si forma un comitato per il ritorno all'unità di Mosca ed in sostanza il successo è ottenuto. I preti orientali anche cattolici hanno moglie e figli, e ciò rende più acuto il loro dramma: o incarcerati o fuggiaschi, e la famiglia è gettata sul lastrico, o credono di poter sottoscrivere una formula di adesione che ritengono non impegnativa in coscienza, o divengono realmente apostati, cosa non affatto nuova nella storia delle persecuzioni. Quanto ai fedeli, per la loro rozzezza primitiva ed il loro isolamento, e soprattutto per la identità dei riti e delle cerimonie sacre, non si accorgono neppure del passaggio dall'obbedienza di Roma a quella di Mosca, che si lusinga per questa via di diventare presto la terza Roma, erede di Roma e di Bisanzio. Il più recente successo della politica religiosa russa attraverso il Patriarcato moscovita, e forse il più significativo, sta nell'essersi il governo russo dichiarato protettore dei diritti e degli interessi « ortodossi » sui luoghi santi della Palestina; successo soprattutto politico, per il ruolo di grande potenza dell'URSS e per il suo peso nell'O.N.U. Tra le recenti vicende religiose dell'oriente d'Europa, la più clamorosa è stata quella del processo e della condanna del Cardinal Mindszenty, Primate d'Ungheria; la cronaca, non tanto del processo quanto delle polemiche che vi hanno fiorito intorno, è ben nota. A noi preme soprattutto mettere in rilievo lo sforzo della stampa filo-moscovita di abbassare quel processo a questione puramente politica e di causa per reati comuni, in cui la religione non c'entra. :B vero esattamente il contrario : potrebbe darsi che il Cardinale, spaventato per la rovina imminente della Chiesa ungherese, ne abbia informato ungheresi profughi e personalità del mondo occidentale, nell'ansia che aprissero gli occhi e salvassero l'Ungheria cristiana, né potrebbe escludersi l'asserita divergenza di vedute fra i vescovi sul modo di comportarsi di fronte ad un governo talora violento, talora astuto; può darsi, ma tutto questo rimane alla periferia. La sostanza del _conflitto sta nella difesa dei supremi valori spirituali della nazione ungherese di fronte ai disegni scristianizzatori di Mosca: questo è tutto.
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