Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

CAMILLO CORSANEGO Ne segue che l'ordinamento giuridico politico di uno stato dovrà riliettere le linee di questo ordine sociale e informare le sue norme ai principii dell'eticità, della solidarietà, della organicità e perciò sarà più democratico quello stato, che, qualunque sia il proprio ordinamento, meglio tutela e promuove gli interessi di tutti e proporzionalmente quelli dei più numerosi. Accanto a questa che chiameremo scolasticamente la sostanza della democrazia, ed ha valore universale, possiamo considerare altri concetti derivati dalla mutevolezza delle circostanze estrinseche e storiche, che potremo dire più ristretti nel tempo e nello spazio, e designare come concetti accidentali. Uno degli errori più diffusi è appunto elevare alla dignità di fine della democrazia qualcuno di questi aspetti accidentali. Per esempio è concetto accidentale e derivato quel peculiare atteggiamento delle forze sociali nei molteplici aspetti civili, economici, politici, ad esempio nella proporzione di influsso delle varie classi, nelle loro relazioni giuridiche, nella distribuzione delle ricchezze, nella loro diversa partecipazione al governo. Tutti questi sono aspetti derivati che hanno puramente il valore di mezzi e non possono essere elevati a fine. Una democrazia pup valersi di questi mezzi concreti riguardanti l'assetto organico delle forze sociali per convergerli al fine. Ripetiamo che in questo senso di uno speciale ordinamento della società e delle sue forze i più ritengono consistere il fine di tutta la democrazia, mentre non è che il mezzo. Tra i concetti derivati, per la grande importanza, primeggia quello di democrazia politica. Essa riguarda: 1) la forma di costituzione dello Stato; 2) la partecipazione all'esercizio dei poteri dello Stato; 3) i limiti all'azione dello Stato di fronte alle libertà private (individui e famiglie), alle libertà sociali (classi) e alle libertà locali (circoscrizioni amministrative). Questa democrazia ha per oggetto lo Stato; per fine il bene politico: essa è subordinata e coordinata a quella sociale, che ha, come abbiamo visto, valore universale. Gli ordinamenti politici hanno un ufficio e un valore relativo, anche quando sono legittimi e indizio di ascensione civile; di essi pertanto conviene giudicare secondo le variabili circostanze di territori, di stirpi, di genio e di tradizioni nazionali ed anche secondo i criteri che scoprono e misurano i gradi del progresso civile; ma non mai da un punto di vista assoluto, universale, permanente. Le forme accidentali e storiche della democrazia politica sono i mezzi variabili secondo le circostanze per raggiungere il fine essenziale, immutabile della democrazia sociale. Nel pensiero cristiano la società ha la preminenza sullo Stato. Qui s'innesta l'originale concetto di diritto che per la maggior parte

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