Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

LA DEMOCRAZIA NEL PENSIERO CRISTIANO I concetti di democrazia, di diritto, di libertà non possono essere desunti dalle fluttuanti e opposte scuole filosofiche e politiche, le quali hanno confuso babelicamente i significati delle parole al punto da proclamare democratici alcuni regimi dove è uccisa la libertà, calpestato il diritto, e dove la tirannica volontà di pochi riduce a gregge la convivenza dei più. La società organizzata giuridicamente deve poggiare non sulle sabbie mobili di concetti evanescenti ed elastici, ma su pilastri incrollabili fondati sulla roccia di principi razionali e positivi di valore costante e universale, desunti dal fine della persona umana e della Società. La filosofiacristiana ha da tempo dipinto la natura e i compiti di quello che il grande mae.stro Giuseppe Toniolo chiamò « l'ordine sociale cristiano » e cioè un sistema armonico di relazioni tra gli uomini conviventi, converso a conseguire, nell'obbedienza di una legge suprema, il bene comune. Ora di solito si dà alla parola democrazia un significato ristretto e particolare, •perché la parola «popolo», inclusa nel significato etimologico, viene intesa nel senso ristretto di classi inferiori, di cittadini meno abbienti, di capitasine censu. Oppure con la parola «democrazia» si designa un particolare regime politico, dando con ciò un contenuto transeunte e contingente a un concetto che deve invece avere valore universale. Così ristretto e unilaterale il concetto di democrazia si presta alle più abili deformazioni politiche perché viene applicato a designare un succedersi di sistematici conflitti di classi e di violenta sovrapposizione di quelle inferiori a quelle superiori, di interessi materiali che tendono a sacrificare quelli più elevati, di mobilitazione perenne e sistematica che prepara, attua, legalizza la rivoluzione con miraggi di aspirazioni sconfinate e utopistici programmi radicali. Occorre invece, ripetiamo, avere della democrazia un concetto che abbia valore permanente e universale. Lo si ricava facilmente, con semplice e naturale passaggio logico, dal fine dell'umano consorzio che è il bene comune, il quale per la stessa natura delle cose ridonda a bene prevalente di chi deve percorrere più cammino per arrivare al bene comune. Ecco perché la democrazia nel suo concetto essenziale può definirsi: l'ordinamento civile nel quale tutte

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==