Quaderni di Roma - anno II - n. 5-6 - set.-dic. 1948

LORENZO RESPIGHI NEL SESSANTENARIO DELLA MORTE 423 zione all'Accademia una speciale parola di elogio ai due giovani astronomi per avere « religiosamente consacrato il loro tempo ad adempire il testamento del Maestro, assoggettandosi ad un compito ingrato e difficile la cui importanza fondamentale non può essere degnamente apprezzata che da pochi specialisti». Quasi a commento delle parole di Schiaparelli sopra l'importanza dei Cataloghi Stellari, vogliamo aggiungere quanto ne diceva un altro grande astronomo, contemporaneo ed amico di Respighi: il P. Angelo Secchi. « Un lavoro di tal genere - scrive il P. Secchi, nel suo libro sopra Le Stelle - manca certamente del bagliore di molte altre ricerche; ma è infinitamente più solido e duraturo. Infatti la posizione precisa di una stella in cielo costituisce un· punto fisso d'immensa portata; perirà lo strumento che la misurò, passerà l'astronomo che la determinò, ma quel punto resta, qual termine fisso di eterna stabilità! ». Respighi infatti è ormai sceso da sessanta anni nella tomba; i suoi collaboratori di allora, Di Legge e Giacomelli, sono anche essi scomparsi da oltre un decennio, ma il vasto e preciso Catalogo Stellare Capitolino rimane, quale vero titolo di gloria dell'astronomia italiana! Ma passiamo ai diametri solari. :E noto che il Sole, osservato col cannocchiale, si mostra cosparso di macchie oscure, che in realtà possono paragonarsi a crateri imbutiformi, da cui escono gas incandescenti. Il numero e l'estensione di queste macchie (che costituiscono quasi un indice di ciò che noi chiamiamo ora l'attività solare) variano però con un periodo undecennale. E cioè, ogni undici anni, le macchie si presentano generalmente molto numerose e di grandi dimensioni; poi esse, in media, divengono più piccole e meno frequenti, tanto che vi sono giorni in cui il Sole ne appare quasi interamente privo; poi, lentamente, numero ed estensione tornano ad aumentare per raggiungere nuovamente un massimo undici anni dopo. Deve aggiungersi però che i moderni hanno trovato che ogni undici anni cambia la polarità magnetica delle macchie, onde oggi il vero ciclo dell'attività solare viene fissato in circa ventidue anni. Ora Respighi sospettò che questo ciclo dell'attività solare potesse essere connesso con piccole variazioni periodiche del suo diametro; nel senso cioè che il Sole subisse periodicamente deboli aumenti e successive contrazioni di volume e cioè potesse essere - come noi ora diciamo - una stella debolmente «pulsante». Notiamo subito che, anche in ciò, Respighi precedette i suoi tempi; poiché soltanto da pochi anni è stata dimostrata l'esistenza di stelle pulsanti, quali sono appunto quelle stelle variabili. che noi chiamiamo « Cefeidi ». Per esaminare la questione, il Respighi introdusse al Campidoglio la consuetudine di misurare ogni giorno per proiezione il diametro del Sole, nel momento del suo passaggio al meridiano, servendosi del cannocchiale

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