GIUSEPPE BOVINI rificatisi nel corso dei secoli trovano nei ritratti non solo la registrazione più fedele dal punto di vista stilistico, ma anche dal punto di vista cronologico. Che il ritratto sui sarcofagi paleocristiani sia un elemento tanto importante per la loro datazione si può anche rilevare, considerando che esso può essere agevolmente confrontato con due classi di monumenti la cui datazione è assai facile: intendiamo alludere alla serie delle effigi degli Imperatori e degli altri membri delle loro famiglie che nel III e IV secolo si trovano o scolpite nel marmo o delineate sulle monete, effigi che si passono molto spesso datare quasi « ad annum ». E innegabile che fra i ritratti eseguiti sul marmo e gli altri eseguiti suIle monete esista una strettissima analogia: gli stessi cambiamenti artistici, infatti, che si riscontrano sotto il bulino dell'incisore si vedono palesarsi anche sotto· lo scalpello dellq scultore. Quello che rende particolarmente importante il ritratto ai fini della cronologia è dato dai suoi requisiti ·sia intrinseci che estrinseci. Sono elementi intrinseci le caratteristiche tecniche e stilistiche, sono. elementi estrinseci le particolarità dell'acconciatura. Se le peculiarità di carattere tecnico-stilistico ci permettono di pater inquadrare una scultura in una data corrente artistica che può aver avuto una durata abbastanza lunga, le particolarità dell'acconciatura maschile e soprattutto di quella femminile ci offrono invece la possibilità di assegnare una scultura fornita di ritratto ad un periodo di tempo relativamente breve, dato che l'acconciatura, in linea di massima, non è altro che il perfetto riflesso di una moda, la quale a sua volta, come dimostrano le monete, è stata generalmente in vigore per un limitato numero di anni e talvolta non ha raggiunto neppure un decennio. Sulla falsariga di queste idee direttrici si sono potuti analizzare i sarcofagi cristiani antichi forniti di ritratti, si è patuto giungere ad una determinazione cronologica che sembra molto approssimativa e tracciare di conseguenza a grandi linee un quadro delle varie correnti artistiche che hanno dato vita al ritratto sui sarcofagi paleocristiani dalla fine del II secolo agli inizi del V. Il classicismo che, in linea di massima, contraddistingue i ritratti d'età antoniniana continua ad influenzare notevolmente anche quelli d'età sevet"Ìana (193-222), ma si colora spesso di un vago pittoricismo dovuto a reminiscenze ellenistiche. Ne offre un bell'esempio il sarcofago lateranense detto di Via Salaria (1), appartenente _agli ultimissimi anni del II secolo, i ( 1) G. WILPERT, I sarcofagi cristiani antichi, tav. I, 1.
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