218 CARLO BALLERINI Questo abbandono istintivo alla sensibilità noi lo ritroviamo in tutte le altre donne del Fogazzaro. perché tutte sanno ciò che vogliono e chi sono. Si rivela nel loro modo di esprimersi fatto di rapide occhiate, di gesti veloci, di atteggiamenti del viso e di discorsi brevi. Le donne del Fogazzaro parlano poco perché la sensibilità ha bisogno soltanto di poche espressioni dense. Quando si abbandonano ai lunghi discorsi la loro personalità artistica soffre. Così a.vviene a Luisa quando parla delle anime che credono col Prof. Gilardoni. Nel capitolo « Strana Storia » noi vediamo appunto come Marina si comunica agli altri per mezzo delle sue azioni: « Spesso, nel passare da una camera ad un'altra, Marina si fermava a guardare indietro.nel buio». Azioni nervose, indizio di un'anima estremamente intuitiva. Del resto, nella passeggiata all'Orrido, Marina stessa rivela ad Edith il modo di comunicarsi agli altri. « Ad un tratto abbracciò la sua compagna e proruppe in singhiozzi disperati. Singhiozzò, singhiozzò .... Marina alzò lentamente il capo e si staccò da Edith. - E passato - diss' ella - g1·azie. - Mi parli - disse affettuosamente Edith - se lei mi vedesse il mo1·e! - Le ho parlato - rispose Marina_, le ho 'detto tutto .... Le ho detto tutto .... Non potrei 01·aripetede quel/.o che le ho detto». Il singhiozzo di Marina conteneva tutta la sua anima, ma Edith più fredda e manierata non poteva comprenderla. Marina nell'espressione ar· tistica è fra i personaggi più grandi e coerenti del Fogazzaro. Questa coerenza continua nel discorsi di Marina: « -Storia insipida - mormorò Marina. - Cosa c'è qui sotto? - Una camera da letto, ch'era poi quella della sua nonna: 'dopo non c'è stato più nessuno. - E sopra? - La stanza delle frntta. E quella finestra lì, dove guarda? - Guarda verso il largo del lago, perché qui stamo sull'angolo. - E quella pMta lì? ». Domande brevi come i suoi atti, ricche del medesimo fuoco nervoso. Anche Jeanne nell'Abbazia di Praglia si comunica a Piero con il sorriso, con gli sguardi fondi di passione, col profumo. Le sue parole sono poche, piene di lontane cadenze musicali: «- Cosa significa completur cursu? - E quando fu a due passi gli gittò con un N.ei-e, 1'apido·porger del viso, la trepida parola "amMe ". E sorrise. Maifoni non poté parlafe subito. Ella rise allora due sottili brevi getti di riso, come getti di una vena ferita sfuggenti al pollice». Inquadrata nella loggia aerea: «- Ci c'etait
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