192 CARLO MAZZANTINI e alla vita tutta degli uomini (1). La ricongiunge, e a d un tempo la fa valere nella sua suprema importanza, come conquista me tafisica, nella pienezza della coscienza riflessa, dell'apertura del sentire all'infinita Totalità. Conquista che è non soltanto utile ma assolutamente necessaria, per il costituirsi fra gli uomini, per opera appunto della riflessione filosofica, che a tutti può comunicare i suoi risultati, della piena umanità, nel campo etico, nel campo estetico, nel campo religioso . L'egoismo rapace e brutale si trasfigura soltanto così, pienamente, in una pienamente giustificata, energicamente mite, gioiosa e paziente generos ità, che fa « interesse proprio» del « Bene universale» (2); - e l'asprezza cupa del limite sofferto come chiuso dolore, si trasfigura nella pien a, e pienamente giustificata, serenità (per quanto sofferente, sofferente con gioia) dell'Infinito svelato presente nel limite stesso, e redimente il limite , senza abolirlo, in una perenne catarsi. Che questo sia, in certo senso, un processus in indefinitum, dice lo Wh.; e anche questo, sotto un aspetto, è vero. Non è mai umanamente possibile, infatti, adeguare pienamente l'obiettività riflessa all'intensità del sentire (lo dòoç, come io soglio dire, al ~<i.[}oç). Ma che perciò ogni formulazione metafisica abbia carattere soltanto provvisori o, e sia sempre soltanto processo veno una irraggiungibile formulazione dell'Infinito, è male ed erroneamente concluso. Poiché la formulazione evidente (questa stessa, per esempio: che l'Infinito stesso come orizzonte della Totalità inesauribile è in certo modo presente allo spirito, per quanto finito, inte lligente), una volta raggiunta è definitiva, e proprio perché tale apre l'orizzonte a infinite formulazioni ulteriori possibili, che parton o da essa, e la integrano ma non la soppiantano, né potranno in eterno so ppiantarla come erronea. Di là dalla tensione romantica, e pur nell'intimo stesso di questa, dev'essere fatta riemergere, in nuova forma bensì, ma che pienamente accolga e convalidi l'antica, la verità eterna dell'attivissima (e appassionata ....) quiete classica dello spirito che si muove, sì, ma affisando si immobile ( attivissimamente immobile!) nella contemplazione della d isvelata - per quanto mai completamente disvelata - oggettiva Verità. CARLO MAZZANTINI ( 1) Quasi completamente infondata è quindi, 3nche per questa ragione, l'accusa di "astratto matematicismo », che pure è mossa allo Wh. (come ho già avuto occasione di osservare) da parte di parecchi interpreti, con singolare inc omprensione del suo genuino pensiero. (2) Pr. Real., pp. 20·21: « l\lorality of outlook is inseparably conjoined with genera lity of outlook. The antithesis between the generai good and the individuai interest can be abolished only when the individuai is such that its inte rest is the generai good, thus exem- plifyiog the loss of the minor intensities in order to f ind them again with finer composition in a wider sw~p of intererest » ( « La moralità del punto di vista è inseparabilmente congiunta con l'ampiezza e generalità del punto di vista. L'antitesi fra il bene generale e l'inte- resse individuale può venire abolita solo quando l'ind ividuo è tale che il suo interesse è ;ippunto il bene generale; verificandosi così la perdita delle intensità inferiori, che vengono poi ritro,·:tte in una sintesi più alta, in un più ampio or izzonto: d"interessi ».
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