Quaderni di Roma - anno II - n. 3-4 - mag.-ago. 1948

NOTE DI CRONACA il clero fmncese, che pure era tra i più colti ma che sembrerebbe anch'esso subire il disamore per lo studio del mondo moderno) il Cardinale Saliège di Tolosa con queste drastiche parole: « Se non studiate, tacete» (cfr. L'Osservatore Romano, 21 ottobre 1948, p. 3: Un mese sacerdotale). Non è stata abbastanza rilevata una tendenza che si denota sempre più viva a introdurre contatti sostanziali e permanenti tra i movimenti cattolici delle varie nazioni: c'era già Pax Romana, c'era il Segretariato delle leghe femminili, si è costituito, in un recente incontro a Lourdes, il Segretariato centrale delle organizzanioni degli uomini cattolici, si è tentato di costituire a Roma (in oc~asione del Convegno dei giovani cattolici d'Italia il 10-12 settembre) un Segretariato centrale delJe organizzazioni cattoliche dei giovani, senza riuscirvi che in parte, per le riserve fatte da, rappresentanti di alcune nazioni, come Francia, Inghilterra, Canadà, Belgio (cfr. Osserv. Romano del 17 settembre e La Croix del 21 settembre): la cosa non era ancora del tutto matura, ma si ha l'impressione che si dovrà fare. Può sembrare, a prima vista, strano, che nella Catho/ica, toto terramm ot·be diff11sa (per riprendere il motto del cattolicismo di Sant'Agostino) si senta il bisogno di mettersi in forma più evidente su quel piano sopranazionale ed universale che è dell'essenza stessa del cattolicismo. Nella Chiesa antica l'asiatico Ireneo si trovava come in casa propria nelle Gallie, e cosl Paolino di Bordeaux a Nola; nel medioevo l'Aquinate si muoveva a suo agio a Colonia ed a Parigi, eppure le 'comunicazioni erano lente e la malaria mieteva un numero spaventoso di vittime (lo stesso San Tommaso, come è noto, ne morl a Fossanova). Si è che il sorgere delle Nazioni moderne, l?. rottura dell'unità cristiana e, sopratutto, la presente esasperazione dei nazionalismi fanno sentire, più che per il passato, il disagio delle barriere. Già Pio XI, /in dagli inizi del suo pontificato, aveva visto nei nazionalismi l'insidia più grande per la Chiesa di oggi: altri ha detto che attraverso le reti di comunicazione e le onde eteree che fasciano il mondo di oggi e lo rendono fisicamente unitario non passa il fluido della divina carità; alcuni uomini sensibili ed apostolici si sforzano di diffondere maggiormente il senso della comunità cristiana sopranazionale e (ci si perdoni la brutta parola) sopradassista: così il francescano P. Beda Hernegger con l'opera e gli scritti del Regn11111Christi. Per questo hanno un significato simbolico di primaria importanza le cerimonie svoltesi a Colonia nell'agosto scorso per l'inaugurazione della Cattedrale risorta, di cui si è voluto far simbolo della restaurazione cristiana della Germania e delJa unità cattolica d'Europa. lvi infatti, accanto al Cardinale Mìcara, Legato Pontificio, ed ai Cardinali germanici, erano quelli di Parigi, di Malines, di Londra, di Vienna. Da Colonia ad Amsterdam la distanza è breve, eppure .... Non erano, si può dire, ancor chiuse le solennità di Colonia che si inaugurava ad Amsterdam la Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese protestanti. Da una manifestazione dell'unità cattolica ad un tentativo di unità protestante, il più vasto che finora si conosca, almeno in questo senso che mai prima nei tempi moderni, né a Stoccolma nel 1925, né a Losanna nel 1927, né ad Oxford e Edimburgo nel 1937, né ad Utrecht nel 1938 si era manifestato così vivo questo desiderio delJ'unià. Di fronte ai desideri, modesti i risultati pratici, la costituzione cioè di un Consiglio mondiale permanente delle Chiese (esisteva già dal 1938, ma a carattere provvisorio) composto di 6 Presidenti (attualmente uno è cinese) e di 90 membri. Esso, secondo le dichiarazioni del Segretario Generale Visser't Hooft (il noto studioso delle origini cristiane), non è una super-<:hiesa,ma « una comunità in seno alla quale le Chiese imparano a conoscersi »; è un mezzo di collegamento, con autorità morale, ma senza carattere disciplinare. (Desumiamo le nostre informazioni su Amsterdam dal S.OE.P. I Se11vice Oemmé11iq11e de Presse delle Chiese protestanti, che si pubblica a Ginevra) e da Réf orme, settimanale protestante francese).

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