Quaderni di Roma - anno II - n. 3-4 - mag.-ago. 1948

NOTE DI CRONACA 289 con l'ossessione di introspezioni freudiane), sia una scienza a compartimenti stagni incurante di assurgere ad una sintesi che risponda ai grandi problemi eterni dello spirito umano, a quella interiorità mediti'tiva e pacificante l'animo, di rni ci ha pur dato nobili esempi la saggezza antica, e non dei greci e dei romani soltanto. Del resto anche gli scrittori, troppo spesso ed in ogni campo « non si danno più .neppure il tempo di scrivere decentemente, per la fretta di pubblicare» (Thibon). Chi approva il programma con cui si iniziarono i Quaderni di Roma è in grado di comprendere come questa crisi della intelligenza e di tutto l'uomo non debba esser sottovalutata. I due aspetti, del resto, sono correlativi : non ci si interessa di sapere il perché della vita, di riconoscerne i valori supremi e perciò si vive seguendo l'istinto, nella corruzione dei costumi e nella crudele legge della giungla (non per nulla la psicanalisi ritiene la aggressività come uno degli istinti elementari dell'uomo). Riprendendo le parole del poeta antico, per un insano amore della vita irrazionale ed istintiva si perdono le cause profonde dell'esistenza umana, anzi non ci si cura nemmeno di conoscerle. e chiaro che siamo così agli antipodi del Vangelo. Se un archeologo riuscisse, fra migliaia di anni, a riscavare intatta, in una Ercolano del XX secolo, una di quelle vere biblioteche popolari che sono- le edicole di giornali, potrebbe credere di avere individuato un ciclo di cultura del tutto estraneo al cristianesimo. In questo ordine di idee si comprende la dura condanna della! nostra età che è in queste parole di Julien Green: « Io dico che c· è più d:i. fare ora che nei primi tempi della Chiesa, quando l'eresia accendeva lo zelo nei credenti. La Chiesa oggi è minacciata da un ·pericolo molto più temibile delle eresie di una volta, e cioè dalla tolleranza degli infedeli e dalla tiepida fede dei cattolici. Fra tutte le forze del mondo l'indifferenza è la più temibile. Il cielo contro lei nulla può. Essa sventa anche i più forti conati dell'amore. Essa vuol dannarsi e si dannerà». Eppure - dicono altri - non bisogna fermarsi agli aspetti più esterni ed appariscenti della vita odierna; se si guarda a fondo, c'è una contropartita ponderosa, che ci deve aprir l'animo alla fiducia. Già alcune eccessive valutazioni del male si condannano da sé. Prendiamo un esempio. Un turpe fascicolo di un periodico diffuso in ambienti equivoci o volgari era già stato denunciato e sequestrato dalla procura di Roma e di altre città. Il fascicolo di settembre dello stesso periodico riportava trionfalmente l'estratto della sentenza resa dal giudice istruttore di Torino, che nelle fotografie di nudità femminili presso che complete del fascicolo incriminato dichiarava di non ravvisare l'estremo del reato neppure contravvenzionale alla pubblica decenza, perché « è invalso, senza reazioni considerevoli, il costume femminile » di esporsi così alla pubblica vista. La motivazione della sentenza, offensiva della dignità del popolo italiano, ha suscitato innumerevoli reazioni, e pei: questo abbiamo citato l'episodio, in quanto quel magistrato ha scambiato la scarsa o nulla reazione morale di determinati ambienti con que!Ia di tutta la Nazione. La sanità sostanziale del popolo italiano può desumersi da indici ben più dimostrativi. Non crediamo - è vero - che le statistiche, anche se condotte con metodi ben studiati e tecnicamente perfetti come quello Gal/up, possano stringere in termini matematici esatti le realtà umane, specie sotto l'aspetto relig1oso e morale, ma dobbiamo attribuir loro una approssimazione più fèhe sufficiente per valutazioni 19. - Quaderni di Roma.

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