NOTE DI CRONACA CRONACHE RELIGIOSE Fin dalla nostra prima rassegna, agli inizi del 1947, fu palese la nostra intenzione di non limitarci a considerare avvenimenti singoli, ma rilevarne invece rapporti, analogie e contrasti, nello sforzo di cogliere aspetti meno superficiali della vita religiosa d'oggi. Ci chiedemmo allora, in particolare, se il diffuso scadimento religioso e morale potesse apparire segno di una inevitabile decadenza spirituale e civile della nostra età, ovvero altri segni permettessero un fondamentale ottimismo. t comodo servirci ancora una volta di questo schema, non per rispondere a simili quesiti (ché solo lo storico di domani potrà farlo) ma perché esso è utile per raggruppare' gli avvenimenti e permetterci uno sguardo di insieme sulla realtà spirituale d'oggi. Siamo in una epoca di decadenza gtnerale, dicono molti, non c'è da illudersi; decadenza che per alcuni aspetti può ricordare quella del Basso Impero. I sintomi più universali e sicuri si potrebbero ridurre a questi due: amoralismo e disinte• resse per la sapienza. Amoralismo, che è ben peggiore della immoralità. Questa significa azioni od atteggiamenti contrari alla morale ed alla dignità dell'uomo, presuppone dunque una norma etica e la r.onsapevolezza di trasgredirla : c'è la esperienza di una lotta spirituale e della disfatta, e' è il senso del peccato che presuppone il valore religioso della vita, c'è in germe la possibilità e il desiderio di una liberazione, anzi della redenzione, c'è il dramma umano ed una predisposizione naturale al cristianesimo. Invece la vita di oggi - si dice - è caratterizzata da una esperienza di male priva del senso della colpa, del peccato, accompagnata da forme raffinate e ciniche di perversione, di egoismo, di crudeltà. E solo apparente la contraddizione del coesistere, abbastanza frequente, di tale amoralismo con una religiosità di superficie, vaga o superstiziosa, poiché essa non incide affatto nella coscienza, non accende la passione religiosa: perciò la indi f. ferenza con cui oggi nel romanzo, nel teatro, nel cinematografo si mescola ciò' che è crudele o turpe con il sacro, anche con le cose più sacre (ne sia esempio il recente film « Amore J> di Rossellini, osceno travestimento freudiano del mistero della An• nunciazione). Questa religiosità di superficie è essa stessa un sintomo dell'altro aspetto nega• tivo che si dice caratteristico della nostra età: il disinteresse per la sapienza. Questo non vuol dire che non si legga e nemmeno che proprio non si studi, ma che manca quella passione per la verità, per una verità illuminatrice e confortatrice che fa la vera cultura dello spirito, che è sapienza. Ne sono un surrogato nocivo sia la divulgazione di un falso sapere ( riviste, romanzi, spettacoli, cronache, quasi sempr~
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==