272 PIETRO LOMBARDINI dalla loro altezza dal suolo, dalla potenza del segnale trasmesso. Così un aeroplano in quota può essere rvisto fino a oltre 200 km., mentre una gro,sa na,ve si perde a circa 40 km., e una piccola boa a solo qualche chilometro. L'orizzonte del radar è in fondo quello stesso dell'occhio umano, nudo o munito di canocchiale: ma mentre per questo più limpida è l'aria più vasto è il raggi~ della visione, per il radar non esistono condizioni atmosferiche o luminose che ne limitino la portata. Per essere percepito dal radar basta che l'ostacolo sia otticamente visibile in una giornata serena. Supponiamo ora èli far ruotare con continuità l'antenna del radar, in modo da esplorare non in una sola direzione, ma in tutto il cerchio dell'orizzonte: servendosi di uno speciale oscillografo si riesce ad ottenere una visione panoramica del territorio circostante. In tale oscillografo i segnali si rivelano lungo un raggio dello schermo circolare, raggio la cui inclinazione Corrisponde all'orientamento geografico dell'antenna. Il raggio è costituito da un succeders.t1di punti luminosi che sono i vari echi ricevuti, alternati ad intervalli oscuri, corrispondenti a zone prive di ostacoli. Mentre il radar scandaglia tutte le direzioni, sullo schermo resta la traccia degli echi ricevuti, che appare ricomposta in una specie di carta ge9grafica. Per la chiarezza della visione è utile che l'immagine resti sullo schermo durante l'intera rotazione dell'antenna, il che richiede diversi secondi. Ciò si ottiene con un doppio schermo: uno fluorescente e uno fosforescente. L'osservatore vede così un brillante raggio azzurro ruotare attorno al centro dello schermo circolare, lasciando dietro a sé in grandi macchie giallastre la traccia delle zone da cui provengono gli echi. Il mare, che con la sua superficie liscia non rimanda echi versò il radar, risulta oscuro, mentre la terra, le navi, e sopratutto le montagne appaiono come zone luminose. La linea di costa si presenta quindi con la stessa forma famigliare con cui appare in una carta geografica, e così i gruppi orografici solcati da valli. Con tale occhio i bombardieri aerei della scorsa guerra vedevano di notte o nella nebbia i bersagli nemici, specialmente le linee ferroviarie e le città, i cui echi sono facilmente distinguibili dallo sfondo. LE APPLICAZIONDI EL RADAR-. Una volta trovato il modo di effettuare la rvisione per mezzo del radar, si è aperta la via ad un vasto terreno di applicazioni, sia nel campo bellico, sia in quello della vita ordinaria, che merita di esser considerato con attenzione. In guerra il radar è stato usato a scoP? di difesa e di offesa; di difesa sopratutto per l'avvistamento antiaereo, e per l'avanguardia costiera; di offesa, per la guida alle artiglierie, e per la ricerca di bersagli in condizioni di scarsa visibilità. L'attitudine del radar a misurare le distanze fa di esso un telemetro di elevatissima qualità, e dotato di una caratteristica notevole: quella di avere una precisione indipendente dalla distanza misurata. Esso è inoltre uno strumento di funzionamento estremamente rapido, indispensa-
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