.. r68 ROBERT GIVORD con il suo panteismo naturista, è un tipico rappresentante della prima tendenza (1) - mentre Nietzsche, che divinizza la« volontà di potenza» è sicuramente il rappresentante più geniale della seconda. Il pensiero di Guardini si è spesso fermato sulla tentazione pagana che consiste nel respingere il messaggio cristiano autentico appoggiandosi sul torbido misticismo della natura o della razza. L'attacco più pericoloso che si possa muovere contro Cristo, egli osserva, non consiste nel dire ch'egli viene a sconvolgere l'ordine stabilito o ad allontanare l'uomo dai compiti temporali. Esso consiste nel presentare Cristo « come colui che commette un delitto sacrilego contro il sacro mistero della Vita e della Natura; come colui che impedisce all'uomo di seguire l'istinto religioso del suo cuore e abbandonarsi alla divina pienezza del mondo» (2). Il fervore pagano di un Holderlin per i suoi dèi, lo strano misticismo di un Reiner M. Rilke che scrive di « allontanarsi sempre più appassionatamente dal cristianesimo » ( 3), sono manifestazioni caratteristiche di questa forma della dvolta atea. In un opuscolo uscito dopo la fine delle ostilità, Romano Guardini, rivolgendosi ai suoi compatriotti ha tentato di mostrar loro lino a che punto il razzismo hitleriano aveva cercato di accaparrare a proprio vantaggio le disposizioni religiose, le aspirazioni alla salvezza profondamente inerenti ali' anima umana. Hitler si è presentato come· il « salvatore » della Germania, ed è parzialmente riuscito a diventare l'oggetto di un vero e proprio culto. Guardini vede in questo fenomeno di esaltazione-di tutto un popolo per il suo« Fiihrer » un fenomeno sostanzialmente identico a quello che ha creato gli dèi o i « salvatori » pagani: Dionisio, Apollo, Baldur. Queste ligure non sono in fondo che personificazioni della natura con i suoi ritmi, con il suo potere incessante di rinnovamento vitale, con la successione indefinita dei morti e delle generazioni. Ma tutto questo è inferiore alla natura dell'uomo che possiede in modo inalienabile la dignità di persona. I « salvatori » sono a prima vista delle ligure piene di fascino, da cui emana una atmosfera inebriante. Ma alla li.ne lasciano intorno a sé soltanto malinconia, angoscia, -vuoto, disillusione, disgusto. Contro di essi, contro l'ultimo controsenso dei ritmi indefiniti della Natura impersonale, la persona alza la sua voce. << Essa protesta, in nome della sua inalienabile dignità, contro tutti i salvatori di questa natura, quali che siano la pienezza della loro vita e la bellezza delle loro ligure». Di fronte ai salvatori pagani Guardini ci mostra il solo vero Salvatore, Cristo: « Chi è dunque Cristo? E colui che libera da ciò che si manifesta nei salvatori. L'azione redentrice di Cristo è completamente diversa da quella di Dionisio e di Baldur. Egli non porta quella liberazione che la primavera reca dopo l'inverno, la luce dopo le tenebre, ma spezza il fascino di quel- {I) Cfr. R. GUARDINI, Holder/in, Weltbild ,md Frommigkeit, Leipzig, 1939. ( 2-) Die Offtnba.-ung, p. 95. (3) Citato da R. GUARDINI in IIYelt 1md Person, p. 69.
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