Quaderni di Roma - anno II - n. 1-2 - gen.-apr. 1948

LA SCALA DEL TEMPO NELL'UNIVERSO SIDERALE 91 GLI AMMASSI STELLARI GALATTICI E LA SCALA DEL TEMPO COSMICO. - Abbiamo visto esservi nel nostro sistema galattico molti gruppi di stelle, che costituiscono vere e proprie unità fisiche, sia per il moto proprio comune e sia anche per le medesime caratteristiche fisiche delle stelle che li compongono. Sono questi gli ammassi galattici, di cui qualcuno ha una forma più densa e compatta, come quelli delle Pleiadi, del Presepe o Greppia nella costellazione del Cancro, e quello denominato h e x Persei nell'omonima costellazione; mentre altri appaiono più dispersi, come quello delle Jadi nella costellazione del Toro e quello dell'Orsa Maggiore. Naturalmente anche le stelle di questi ammassi sono sottoposte alle leggi inderogabili della rotazione differenziale galattica, clfe provoca in essi delle forze disgregatrici, che tendono a determinare, e poi aumentare, la rottura e la dissipazione degli ammassi stessi. In effetti, per la considerazione dello sviluppo degli ammassi nella Galassia ruotante, occorrono teorie sostanzialmente differenti per gli ammassi dispersi (tipo Jadi) e per quelli densi (tipo Pleiadi). · Per gli ammassi dispersi, come quelli del Toro (Jadi) e dell'Orsa maggiore, è molto poco importante la mutua azione tra le stelle dell'ammasso; e quindi il processo di sviluppo nel tempo di questo tipo di ammasso resta controllato quasi interamente dall'azione delle altre stelle della Galassia e principalmente dalle forze mareali causate dalla rotazione differenziale della Galassia medesima. Gli studi di Jeans sull'evoluzione degli ammassi galattici, sui quali era fondata essenzialmente la scala « lunga » del tempo cosmico, rimontano al 1922, e cioè alcuni anni prima dello sviluppo della teoria della rotazione differenziale galattica. Nel 1934 Bok, seguendo un suggerimento di Oort, ha modificato la teoria di Picart (1) sulla dissoluzione delle comete e gli sciami meteoritici, in modo da renderla applicabile agli ammassi della nostra Galassia. Era noto che esiste una densità critica, che per gli ammassi di forma sferica è dell'ordine di un decimo della massa del Sole per parsec cubico (2). Se la densità stellare nell'ammasso è minore di questa densità critica, l'ammasso stesso diventa instabile ed è quindi destinato a disgregarsi rapidamente. Gli ammassi delle Jadi e dell'Orsa Maggiore sono esempi tipici di ammassi in processo di disgregazione per effetto delle forze mareali galattiche. Per l'ammasso delle Jadi, Bok trova che, trascurando l'azione mutua tra le stelle del!' ammasso stesso, la sua disgregazione e la conseguente fusione con le stelle del campo avrà luogo tra due o tre miliardi (2 X 10° - 3 X 10°) di anni. Naturalmente l'eventuale azione mu- ( 1) TISSERAND, Mécanique cé/e,te, Paris, 1895, voi. IV, cap. 16. ( 2) Il par1e, è un'unità impiegata normalmente per misurare le distanze stellari. Il-nome è formato dalla riunione delle prime lettere delle parole parallasse-secondo. f; la distanza corrispondente ad una stella che avesse la parallasse di un secondo di arco. f; cioè uguale a 3125 anni-luce.

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