50 MICHELE FEDERICO SCIACCA l'unica e vera ragione fosse l'asso luta ed iperbolica non-ragione de lla filosofia e della scienza moderne. P erciò, dopo l'esistenzialismo e co ntro di esso, necessita riscattare la ragion e e riconoscere il suo valore aute ntico ed ogni altro valore. L'esistenzialismo ancora è la crisi della retorica (quantunque ne abbia generata un'altra ): della retorica della libertà e del progresso, della scienza infallibile p anacea, dell'umanitarismo vuoto e soprattutto di quella masche.ra di mora lismo e di religiosismo di cui amava ed ama coprirsi il volto la società bo rghese del secolo scorso e del no stro; la crisi della retorica dei valori mor ali e religiosi, predicati a parole e misconosciuti nell'intenzione e ne!l'azio ne. In questo senso è il crollo di una società che non incarnava i valori ed era la prima ad offenderli, ch e se ne serviva come pretesto, come mas chera comoda, come strumento. E perciò la crisi dell'ipocrisia, l'unica salut evole tra tante rovinose. Ha però il torto di negare i valori e di identificare la crisi dell'ipocrisia con la crisi de l valore. Dopo e contro l'esistenzialismo, ultimo episodio della tragedia d el pensiero moderno e conclusione della sua autodissoluzione, resta da riscattare i (alori, affermarli, •incamarli veramente e profondamente. * * * Dunque il pensiero moderno, lanc iato a mettere in crisi (e storicamente, nella contingenza dei fatti, ci è r iuscito) il pensiero tradizionale, h a finito per mettere in crisi se stesso, irre parabilmente, per autodissolversi e precipitare nel caos e nell'assurdo, nell a negazione dei suoi stessi princip i o pregiudizi. Ha tentato di costruire la torre provocatrice del cielo ed ha ripetuto la confusione di Babele: oggi in filosofia le lingue non si capiscono più, tante sono e sì strane. Fallimento provvidenziale: ha sperimentato c he senza Dio non si pensa razionalmente e che chi pensa razionalmente n on può non pensare Dio. La sua è stata la sorte dell'insipiens anselmiano, dell'insensat{J ateo, che è colui che non sa quel che si dice. Ed è questa insensatezza che ha provocato la crisi in terna della filosofia moderna fino a farla precipitare nella· sua autodistruzion e. Com'è evidente, si tratta di una ctùi di f andamento: del fondamento assoluto e fondante il pensare e l'agire. Si è voluto trovare questo fondamento nella stessa ragione e nell 'uomo (la ragione e l'uomo fond amento a loro stessi) e si è concluso: la ra gione è assoluta e come Filosofia e come Scienza, Filosofia e scienza si s ono autodistrutte e la prima è sboccata nell'anti-razionalismo, nel problematicismo ecc.; la seconda oggi, si è fatta metodologia pura e relativismo s cientifico. Per conseguenza, si è perduto il punto d'appoggio (presupposto ) di tutta la filosofia moderna, cioè la ragione capace di fondare se stes sa e di costruire un sistema assoluto filosofico-scientifico; d'altra parte, si è continuato a negare che la ra gione e l'uomo abbiano un fondamento trascendente (Dio); dunque la r agione e l'uomo nÒn hanno fondamento al cuno; dunque non ci sono valori di sorta:
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