z-8 PIETRO PAOLO TROMPEO bles, !es rythmes, !es assonances, !es rimes qui précèdent et qui suivent, tout ceci, et quelque chose de plus arcane encore, donnent au tercet de Dante la valeur d'une véritable musique de musicien. Il opère avec !es mots le meme prodige que vot.re divin Mozart et mon divin J. S. Bach opéraient avec !es notes, et de la meme manière » ( 1). Passa poi in rassegna, canto per canto, i luoghi del Purgatorio e del Paradiso nei quali la musica, che circola da per tutto nelle due cantiche, si fa più sensibile al lettore con espressi richiami o mediante quegli accorgimenti tecnici in cui Dante è maestro, ma che in lui raramente scadono a meri virtuosismi. Le osservazioni del musicologo, quasi sempre calzanti, sono spesso assai belle. Deliziosa (c'è tutto Boito, col suo amore romantico del magico Medio Evo e il suo gusto quasi fanciullesco dei complicati congegni) la postilla sul melodioso orologio del canto X del Paradiso. Ma al nostro episodio, che pure avrebbe dovuto attirarlo per più d'una ragione, Boito non ha che un fugacissimo accenno. Come ci sarebbe piaciuto il commento di Boito alla danza circolare e al vortice canoro di cui Gabriele circonda la Vergine e a cui fa eco il coro dei beati! « Io sono amore angelico che giro l'alta letizia che spira del ventre che fu albergo del nostro disiro; e girerommi, donna del ciel, mentre che seguirai tuo figlio, e farai dìa più la spera suprema perché gli entre ». Così la circulata melodla si sigillava, e tutti li altri lumi facean sonare il nome di Maria. Melodia, lumi. ... Ancora una volta, musica e luce. Canta la luce e la melodia si volge su se stessa a delineare un circolo risplendente. E le rime acute come note di soprano, tira, lira, zaffii'O, inzaffù-a, gil'o, disiro, d-'!-a, melodìa, Maria, s'inseguono a brevissimi intervalli, o appena intramezzate da toni più sordi, sona, tona, lumi, come colori trasparenti messi in valore da tinte semiopache. Diremo bello, in funzione musicale, anche quel gli entre? Esperti dantisti (penso soprattutto al Parodi e a Salvatore Frascino) hanno indagato con ingegnosa dottrina la ragion poetica delle rime dantesche e svel:ita la riposta bellezza di alcune di esse, particolarmente ostiche al gusto del pubblico medio. Se anche di quel gli entre essi hanno additato la funzione estetica, io non ho avuto tempo di ricercare. Dirò modestamente che codesta rima1,è per me come un grumo del vetro, un grumo che l'artista non è riuscito a utilizzare, o piuttosto come una giuntura mal dissimulata della (1) ARRIGOBoITo, Tutti gli ud11i, a cura di Piero Nardi, Mcndadori, 1942, p 1320. ..
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