Quaderni di Roma - anno II - n. 1-2 - gen.-apr. 1948

MANIFESTO DEL« CONVEGNO EUROPA CULTURA E LIBERTA » Ne/ marzo 1948 è stato pubblicato il seguente manifesto: E dovere in questo momento di tutti, ma specialmente degli uomini della cultura, non ingannare, più che gli altri, se stessi. Bisogna non perdere di vista il sostanziale, di fronte al quale tutt<i il resto è accessorio. E il sostanziale è proprio questo : la necessità di difendere l'uomo e l'umano: di ricordare che premessa di ogni necessaria ricostruzione sociale, di ogni doverosa instaurazione di giustizia sociale, di ogni inderogabile lotta contro le iniquità sociali, ed anche di ogni tentativo di aiutare in concreto il mondo della cultura, è il riconoscere che l'uomo è ragione, coscienza e libertà, che per conseguenza ogni organizzazione sociale deve essere fondata sul rispetto e sulla dignità umana e che non c'è nessun fine per quanto alto che giustifichi mezzi di forza e di inganno; e che si viola questo rispetto e questa dignità, se al posto della verità, a cui gli uomini hanno diritto, si pone una legge di menzogna e di frode; al posto della giustizia una legge di violenza; al posto della fra- / ternità una legge di odio. Certo tra intellettualità e politica non c'è relazione diretta, e l'una non può prendere a fare le parti dell'altra. Se ciò gl'intellettuali fanno, suscitano non infondato sospetto d'i prestarsi, consapevoli o inconsapevoli, nelle lotte politiche, a interessi poco chiari. Sembra per altro che una sola manifestazione e affermazione politica gl'intellettuali possano e abbiano il dovere di fare; ma è tale affermazione che a guardarla bene si scorge che appartiene all'essenza stessa dell'intellettualità: l'affermazione della libertà, perché senza la libertà alla intellettualità, o, come si dice, alla cultura, vien meno l'aria respirabile, ed essa decade e si spegne; e, peggio ancora, ne occupa il posto una falsa e menzognera intellettualità, quale abbiamo visto campeggiare in uno sciagurato ventennio della vita italiana. Ma l'ufficio e il dovere di assicurare l'esercizio pieno e leale della libertà, essendo opera altamente politica, spetta ai partiti politici, ai quali gl'intellettuali, secondo i personali convincimenti di coscienza, s'iscrivono o coi quali, pur senza inquadrarvisi, collaborano, e in quella cerchia si devono propugnare come in essa si difendono la giustizia, il rispetto della persona umana, l'amor di patria, e tutti gli altri fini e ideali della civiltà. In che consiste la difesa di questi principii se non nel mantenersi fedeli allo spirito cristiano ed europeo a cui si deve quel patrimonio di civiltà, cioè di ragione e amore, che è riuscito a realizzarsi nella storia? L'Europa è stata madre di civiltà al mondo in quanto non è stata altro che l'eroica affermazione dell'umanità come ragione, giustizia e fraternità, l'instancabile sforzo di porre la libera individualità umana non come mezzo, ma come fine. E d'a tale affermazione è nata la sua grande cultura, filosofia, poesia, arte e scienza, la immensa creazione delle scienze che hanno

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==