NOTE DI CRONACA 149 CRONACHE D'ARTE Il 15 giugno,- e cioè pochi giorni fa, si son chiusi i battenti della V Quadriennale (che si è voluta chiamare Ivmegna nazionale di arti figurative); è in corso la seconda, e decisiva, fase del concorso per le Porte di San Pietro: dodici artisti, cioè, scelti dalla Giuria fra i settantotto che han risposto al bando del concorso di 1 ° grado, sono all'opera per preparare i bozzetti tra cui sarà scelto quell'uno o quei due che saranno ritenuti meritevoli di tradursi nelle due famose porte. Che è quanto dire: una rassegna artistica, puramente dimostrativa, dell'arte contemporanea e una prova pratica; un'esposizione di ciò che gli artisti sanno fare in piena libertà, senza alcun vincolo al di fuori di quello del loro genio, e la concreta espressione della loro arte, e in ultima analisi dell'arte moderna, di fronte a una somma di dati di fatto : precisa destinazione, limiti di tempo, misure e contenuti prestabiliti. La contemporaneità dei due fatti suscita l'interesse più vivo per le conclusioni che possono derivare dal loro confronto. In questi stessi giorni sembra celebrarsi il trionfo dell'attività artistica e critica: si apre la Biennale di Venezia, che è ricchissima di significato e sarà feconda di ammaestramento non solo per il suo carattere internazionale, ma anche per il suo stesso ordinamento, che comporta una rassegna storica - la prima in Italia - dall'impressionismo francese in poi. A Venezia, poi, si è data larga ospitalità a mostre personali, del tutto assenti dalla Quadriennale romana: a Venezia dominano, insomma, le personalità attuali, cui precede una rassegna dei presupposti culturali; a Roma, invece, è posta in valore una dichiarazione generica cjel gusto o dei gusti più diffusi. Questo stesso mese di giugno ha visto riuniti critici di tutto il mondo a Firenze, per discutere i problemi più vivi sulla critica e sull'insegnamento della storia dell'arte; mentre le porte del Battistero tornavano al loro posto, splendide dell'oro di cui le rivestirono Andrea Pisano e Lorenzo Ghiberti. A Milano, pochi giorni prima, si erano inaugurate le porte del Pogliaghi. A Parigi gli studiosi di arte bizantina organizzano il VI Congresso internazionale, e i critici d'arte si dànno convegno. Oggi, dunque, sono in pieno rigoglio, e improvvisamente balzati in primissimo piano, tutti i fatti e tutti i problemi dell'arte: cultura, metodo, storia recente (congressi e biennale), irripetibile occasione (alludo alle porte di San Pietro) di manifestare praticamente l'arte attuale, spiegamento di tutte le forze nella Quadriennale romana. Queste forze in atto conviene prima di tutto esaminare; sarà più agevole, poi, confrontarle con i risultati concreti sia della Biennale e sia del concorso per le porte di San Pietro. * * * Della Quadriennale è difficile parlare: tant'è vero che chi ne ha parlato ha dimostrato un certo impaccio sia nell'impostare l'argomento e sia nello svolgerlo. La causa consiste forse nello sterminato numero di opere (più di mille e trecento) e di artisti (più di ottocento), e cioè nell'eccesso di quantità, ragion per cui i singoli autori sono scarsamentè rappresentati. E si potrebbe dire, con identica validità, che la Mostra è stata del tutto sod~isfacente, e che, al contrario, ha deluso. Soddisfacente
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