Quaderni di Roma - anno II - n. 1-2 - gen.-apr. 1948

138 NOTE DI CRONACA cismo di tre esponenti del comunismo anglo-sassone: in America Luigi Budenz, già direttore del Daily Worker di New York; in Inghilterra Douglas Hyde, condirettore a Londra di quel Daily lVorker, e, da ultimo, di Fred Copeman, uno dei segretari del partito. Quest'ultimo ha scritto parole che mostrano lutto un travaglio interiore e che sono un monito severo per la maggior parte dei cristiani: « Il partito comunista domanda all'uomo ciò che di meglio c"è in lui. Non illudiamoci :· il suo appello va fino in fondo al cuore; ma una volta ottenuta la totale fedeltà di un membro, il partito ne abusa: ecco il dramma. Per vincere una forza cosi potente e che ha radici così profonde come il partito comunista, bisogna avere una forza ed una fede sovraumane ». Parole che fanno pensare a quelle di Berdiaeff e che volentieri ricordiamo oggi, nella memoria della sua recente scomparsa: essere il comunismo testimonianza di una mancata missione e dovere sociale dei cristiani. Quali contrasti in questa Europa, che si è pur formata sotto il segno del Cristianesimo! contrasti che sembrano ancor più stridenti in Italia ed a Roma. Insieme con letteratura e giornalismo di vasta ispirazione laicista, forme di vita e costumi in opposizione con il pensiero e con la legge cristiana; d'altra parte manifestazioni di religiosità vaste e non sempre superficiali. Si pensi alla presenza ed al contegno della folla, il 30 maggio a Roma, in occasione della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, detta dal sindaco a nome dell'Urbe. Eppure in questa stessa Roma gli stranieri sono colpiti dalla continua profanazione del giorno festivo, fenomeno senza dubbio generale e dove la complessità della vita moderna impone molte attenuanti, ma che stride maggiormente nel centro della cattolicità. Nella Svizzera il Generale Guisan (protestante) coadiuvato dal cappellano capo cattolico e da quello protestante, si è fatto di recente iniziatore di un movimento per trasferire al pomeriggio del sabato le gare ginniche e sportive, al fine di dedicare la domenica più facilmente al culto religioso ed alla famiglia. Questo esempio ,di collaborazione tra sacerdoti cattolici e pastori protestanti (su un terreno facile, del resto) ci porta a dir qualcosa sui molteplici aspetti dei rapporti interconfessionali e sul problema dell'unità della Chiesa. Dobbiamo distinguere due aspetti ben 1diversi: i rapporti tra cattolici ed acattolici, e il movimento interconfessionale tra gli acattolici. In Germania lo sconquasso subito dalle Chiese protestanti come tali, dalla luterana sopratutto, sotto i colpi implacabili del nazismo ;prima e per gli sconvolgimenti della guerra poi, ha portato alla convinzione della necesità di un minimo di organizzazione visibile, gerarchica od amministrativa: già durante la guerra si era impiantata una organizzazione caritativa interconfessionale (Hilfswerk), che ha ,collaborato di frequente con quella cattolica (Caritas Verband); sono venuti poi gli sforzi per la unificazione dei libri di canto, per una intesa sui metodi di predicazione e ;per la diffusione della Bibbia, si è lavorato sopratutto nel campo dell'ecumenismo, per una intesa cioè t,ra le varie l.Ande1kirchen (Chiese di ;Stato); questo avvenimento aspetta nuovo impulso dal Congresso mondiale delle Chiese (protestanti), che si terrà nel prossimo agosto ad Amsterdam. . • I rapporti tra cattolici e protestanti sono un problema· molto <lelicato e complesso : incontri come quelli del cosidetto « riarmo morale » ( a Caux l'anno scorso, a Los Angeles quest'anno), se hanno alcuni aspetti non disprezzabili, per il cammino verso l'unità sono pressoché inefficienti e, per il pericolo che rappresentano per i cattolici non preparati, non sono incoraggiati dall'autorità ecclesiastica (cfr. il recente Monito del S. Oflizio); preoccupa sopratutto il pericolo della noncuranza o minor pregio per la unità delle credenze ed il diffondersi della convinzione della equi-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==