NOTE DI CRONACA CRONACHE RELIGIOSE Dovendosi riprendere queste cronache religiose dopo lungo intervallo, necessità si impone, se non proprio di un nuovo giro di orizzonte, almeno di riconsiderare, dopo un certo tempo, i punti principali già trattati, senza tralasciare le grandi linee di alcuni fatti od aspetti nuovi. Se dovessimo chiederci quale sia oggi l'aspetto più universale e tenace nei paesi cattolici della ostilità alla religione, ci sembrerebbe doverlo additare nel laicismo, sopratutto nel campo deUa cultura e dell'insegnamento, anche se non dovunque con manifestazioni clamorose. Laicismo! oh! la fortuna, la ventura delle parole! se c'è un vocabolo ambiguo e perfino contraddittorio nelle sue varie accezioni, è proprio questo: laico, con i suoi derivati. Anzitutto, nessuno pensa a contrapporre laims a clerims nel senso medioevale fatto suo da Benda quando ha parlato di trahison des clercs: in questo senso, sarebbero laici i te1111iores, gli indotti che Agostino invidiava come rapitori del cielo. Se contrapponiamo i laici ed il laicato ai clerici secondo la terminologia del diritto canonico, oggi non è chi non vegga l'alto posto che il laicato e l'apostolato laico occupano nella vita della Chiesa: si scrivono libri di ,teologia per laici, si parla di santi laici, come il Ferrini. Si può anche parlare di Stato laico in contrapposto a confessionale, clericale, ed anche qui possiamo trovarci d'accordo. Ma ecco a questo punto il passaggio, per legami non sempre chiari e logici, ad una concezione laica, ossia areligiosa od anche antireligiosa della vita, alla affermazione di un mondo avulso da Dio ed autosufficiente (s11fficientia nostra ex 11obis est, si potrebbe dire per contrapposto al paolino: mfticientia nostra ex Deo est). Come questo laicismo passi facilmente dalla esclusione della religione dalla vita pubblica al soffocamento delle elementari libertà religiose, si può vedere nella Costituzione russa o in quella messicana, meglio ancora, per quest'ultima, nei vari decreti emanati circa vent'anni fa per la regolamentazione dell'articolo 3 sulla scuola o nell'art. 130 sui ministri del culto: praticamente si vuole la scuola unica antireligiosa, si negano ai sacerdoti i più elementari diritti umani. La battaglia per la laicità della scuola si combatte oggi un po' dappertutto in Europa: si è impostata apertamente in Francia (dove, del resto, da un secolo è accesa) e nel Belgio (già viva, poi sopita, oggi ravvivata), è ancora in sordina in Italia, è violenta in questi giorni in Ungheria, dove, con l'approvazione data il 16 giugno dal Parlamento alla nazionalizzazione di tutte le scuole, si è attuato il principio già da tempo proclamato: l'insegnamento e l'educazione sono compiti dello Stato.
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