RASSEGNE 125 esempio del genere - opera degli architetti del gruppo A.B.R.R. di Torino -, il quale ha ottenuto l'appoggio del Ministero dei LL.PP. In una prima parte di detto studio, si vedranno trattati il metodo seguito per rappresentare la situazione di fatto (con analisi riguardanti il territorio, lo stato ed il movimento della popolazione, la situazione agricola, industriale e commerciale, le attrezzature edilizie, le comunicazioni, la produzione e il consumo d'energia elettrica), gli obbiettivi che il piano si propone e i mezzi all'uopo idonei. La seconda e terza parte - a titolo esemplificativo dell'intero lavoro - si riferiscono all'esame fatto della situazione urbanistica del Comprensorio agrario di Torino ed alle conclusioni, che se ne sono tratte. Rimane a dire che l'art. 109 della nuova Costituzione include l'Urbanistica tra le materie in cui ha potestà di legiferare la Regione - con quanta buona pace di coloro che si battevano per una visione unitaria nazionale del problema urbanistico, si può facilmente immaginare. III. Prendiamo ora in esame le proposte ed osservazioni, che si fanno, sotto un punto di vista più prettamente tecnico, per consentire le maggiori economie possibili, compatibilmente coi risultati, che s'intendono raggiungere. La molteplicità dei rilievi ed il tecnicismo della materia ci permettono solo una breve, ma istruttiva, scorsa. Ci sembra il caso di'raccogliere, in primo luogo, il monito di P. L. Nervi (l), il quale osserva che lo Stato, con qualche diecina di milioni concessi per sussidiare enti e istituti, che si occupano di indagini teoriche e di sperimentazioni in materia -di progettazione, tipizzazione, caratteristiche dei materiali, comportamento delle strutture, ecc., verrebbe a render possibili economie tali, nelle costruzioni d'ogni genere, da ricompensare ad usura la modesta sua spesa iniziale. • Esige una segnalazione particolare il complesso di proposte presentato da due tecnici: l'ing. Chiodi (2) e l'Arch. Gadola (3). Riassumendo le loro vedute, possiamo dire questo. Vi sono notevoli economie di tempo e di lavoro e di risultati, da realizzare attraverso un miglioramento della progellazione. Lo studio accurato della planimetria e dell'organismo statico dell'edificio, il coordinamento delle misure, sino all'adozione del « reticolo normale» - non precludendo il «modulo» comune l'adattamento agli scopi particolari e alla variabilità delle combinazioni - porterebbero a dei risultati molto vantaggiosi. La Jcelta dei mate,-iali -dovrebbe essere sì effettuata, come chiede il Boldrini, · in modo da fare il maggior uso di quelli nostrani, di cui il nostro paese ha dovizia (pietre, marmi, ecc.), ma non dovrebbe venir costretta da male intese preoccupazioni autarchiche, che sostituiscano la precarietà del surrogato casalingo alla qualità e ai requisiti di robustezza e durata del materiale estero. Viene qui a proposito ricordare che le case di tipo economico e popolare sono quelle che vanno soggette a un maggior logorio di sfruttamento. Sulla faJe esemtiva dei lavori, vi sarebbe molto da dire. Tanto parlare si fa d'una presunta disorganizzazione dell'attività edilizia, Ja quale dovrebbe - si dice - venir industrializzata e arrivare - giusto come altri rami dell'industria - alla più razionale ed economica costruzione in serie. Ora, viene osservato che il :problema della prefabbricazione e della tipizzazione può oggi trovare in Italia soluzioni (1) V. P. L. NERVI, A1pe1ti e problemi della ricostruzione edilizia, in « Ricerca scientifica e ricostruzione» ottobre-novembre 1945. (2) fn Problemi e p,01pe11ive de/1:1rico1truzione edilizia, citato. (3) Ne LA ricostruzione edilizia in Itali.o, citato, e su « Il Popolo» del 1° febbraio '47.
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