u6 GAETANO STAMMATI Per quanto riguarda il mercato interno, si tratta di dare deciso avvio ai processi di « riconversione » e di «ricostruzione» di una economia duramente provata tanto dalla perdita di ricchezza provocata da una politica protezionistica quanto dalle distruzioni dirette e indirette provocate dalla guerra. Si tratta di risanare l'economia nazionale riaggiustando livelli di produzione e di consumo, strutture di prezzi, di costi e di redditi. A tale scopo gli aiuti derivanti dal c. d. « piano Marshall » o « piano di ripresa europea » (E.R.P.) hanno una fondamentale importanza, in quanto rappresentano un afflusso di risparmio estero in aggiunta a quello che così stentatamente si forma sul mercato interno. E però necessario, anzitutto, che gli aiuti ricevuti vengano impiegati produttivamente, in maniera tale che al termine del periodo previsto per l'esecuzione del piano, i processi di riconversione e di ricostruzione siano notevolmente progrediti, il livello produttivo della economia italiana sia effettivamente aumentato e sia così incrementato il reddito reale delle diverse collettività. Attesa la particolare forma di somministrazione degli « aiuti » Marshall, attraverso le amministrazioni statali ed altri enti pubblici, è necessario insistere perché la più grande cura venga data alla esecuzione del piano, sia destinando i beni importati prevalentemente ad attività produttive nei settori fondamentali o « strategici » ( e solo eccezionalmente ad attività assistenziali• o cripto-assistenziali, come la esecuzione di opere pubbliche non aventi carattere strettamente strumentale), sia destinando il ricavo in moneta nazionale dei beni venduti (i c. d. «fondi-lire») prevalentemente al _finanziamento delle stesse attività produttive, il che si potrà ottenere con idonee forme tecniche, fra le quali si cita, a mo' di esempio, la sottoscrizione di obbligazioni industriali a scadenza pluriennale. Bisogna por mente al pericolo che i rifornimenti dell'E.R.P. vengano impiegati in modo poco vantaggioso per l'economia nazionale, la 9uale, alla fine del periodo previsto per l'attuazione del programma, se non avesse conseguito l'auspicato livello di ripresa verrebbe a trovarsi in condizioni di inferiorità rispetto alle altre economie che, viceversa, fossero riuscite ad attuare in pieno i programmi. Non è necessario, si badi, che vengano puntualmente raggiunti i livelli di produzione e di esportazione indicati nei programmi presentati a Parigi, e rivedute nelle successive fasi di riesame del piano Marshall, perché come è chiaramente indicato nei documenti ufficiali (1) e come è del resto logico (2) detti programmi sono elastici, rivedibili a brevi intervalli di tempo, in relazione al mutare delle circostanze. Importa, invece, utilizzare nel modo più razionale i rifornimenti E.R.P. {I) Per tutti decisivo il richiamo all"Outline o/ European fl.erovery Program. (2) Interessante la discussione su questo punto al Il Convegno di politica ed economia industriale, tenutosi a Siena dal 19 al 21 marzo 194'8.
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