Quaderni di Roma - anno II - n. 1-2 - gen.-apr. 1948

IL COMMERCIO ESTERO ITALIANO IIJ acquistando una conoscenza il più possibile precisa delle condizioni reali del mercato, curando la effettiva rispondenza di ciascun intervento ai fini che si perseguono. b) Non è meno grave la questione del finanziamento, in merito al quale si rende necessario adottare una chiara linea politica e, salvo quanto si dirà a proposito dell'utilizzo dei fondi lire derivanti dalla vendita dei prodotti americani forniti in base aÌ programma E.R.P., occorre agire in maniera da restituire ai normali organi del mercato monetario e finanziario (banche e borse) la tipica funzione di finanziamento delle attività produttive, come occorre rinunciare definitivamente al sistema dei finanziamenti statali. Si prospetta ancora la convenienza di coordinare opportunamente le possibilità di finanziamento derivanti dall'E.R.P. con quelle derivanti dall'Export-Import Bank e dalla Banca Internazionale, secondo le note trattative in corso. ' e) Quanto al problema della riduzione dei costi esso va ;ffrontato sotto piL1aspetti, convergenti e con un'azione contemporanea. Si ricordi che gli alti costi dell'attività produttiva italiana vanno attribuiti prevalentemente alla difettosa organizzazione delle imprese, alla vetustà del capitale, all'onere derivante da imponibili di mano d'opera, da carichi sociali eccessivi e dalla scala mobile. Questi ultimi aspetti non s_onoi meno gravi: le ragioni che hanno suggerito di adottare il blocco dei licenziamenti sono ben chiare, tuttavia appare indispensabile sottolineare la necessità di seguire una diversa linea di condotta: piuttosto che gravare le imprese con oneri che esse non sono in gr!ldo di sopportare (per modo che si vedono poi costrette a ricorrere all'erario per ottenere i mezzi finanziari ad esse occorrenti), sembra preferibile consentire alle aziende di conseguire il proprio equilibrio fra costi e ricavi, ritornando alle dimensioni più economiche mediante il licenziamento del personale esuberante. Per questi operai licenziati dovrebbe provvedersi piuttosto mediante una accorta politica di lavori pubblici produttivi e di sussidi, ed eventualmente con lo sviluppo delle scuole di riqualificazione professionale. Se i sintomi della situazione economica generale sono rettamente interpretati da chi scrive, un provvedimento del genere, circondato da tutte le misure idonee, non dovrebbe portare ad uno squilibrio pericoloso. Rientra anche nella ricerca di una riduzione dei costi il problema della riorganizzazione dei settori affidati all'I. R. I. Questo dovrebbe porre in atto un razionale programma di sistemazione delle proprie partecipazioni, in modo da eliminare quelle relative ad imprese meno efficienti e conservare quelle relative ad aziende suscettibili di rapido miglioramento ovvero ad aziende che il capitale privato non è in grado di sostenere. 8. - Quaderni. di Roma.

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