'I 100 FERRUCCIO PERGOLESI di farli noti al luogotenente per concordare con lui la loro accettazio ne. Avendo il luogotenente pienamente aderito, nasceva, nella prima dec ade del giugno 1944, il primo ministero di designazione del C. L. N., che subito tradusse quei principi in formule legislative. Per far ciò, nota il Bonomi (1), non c'erano che due vie: o ricorrere alla classica procedura d elle leggi statutarie ( « octroyées ») del sovrano (e non era certo quella l'ora propizia per una tale evocazione del passato), o ricorrere agli espedi enti di tecnica legislativa che avevano avuto corso fino allora. li gabinetto Badoglio aveva governato coi decreti legge, assumendosi l'obbligo di pre sentarli entro un determinato tempo al parlamento che esso stesso aveva par- • "( zialmente dissolto con lo scioglimento della camera dei fasci e delle cor- ~. • porazioni. Si poteva, dunque, adottare una volta tanto - e per l'ultima volta - questo stesso espediente e servirsi del decreto legge, legittimando con lo stato di guerra le condizioni di necessità e di urgenza che sono prescritte per tali provvedimenti legislativi. Così è nato il decreto-legge 25 giugno 1944, n. 151, che prevede una « Assemblea Costituente» per deliberare la nuova costituzione dello Stato. l Successivamente il Comitato nazionale ha funzionato in ispecie in occasìoni delle crisi ministeriali ( come organOI politico preminente), non senza contrasti interni ed anche attacchi dall'esterno, tendenti questi ultimi all 'eliminazione di tutti i vari comitati di liberazione locali ( ed aziendali), i quali hanno funzionato di fatto, più o meno efficientemente, come organi di collegamento tra i séi partiti su enunciati (e quello repubblicano ammesso in alcune zone, mentre qualche altro ne rimaneva fuori); come organi consultivi, in ispecie per la designazione ad uffici pubblici onorari; di contro llo politico generale e di promozione di provvedimenti di particolare interesse. Tutti questi organi sono stati disciolti dopo l'elezione dell'assemblea costituente. La loro rilevanza non è stata soltanto politica, ma anche, in qualche misura, giuridica, in ordine, ad esempio, alla formazione della consulta nazionale, alla scelta dei giudici popolari e degli incaricati all'ufficio di pubblico ministero nelle corti d'assise straordinarie ecc. Durante l'occupazione tedesca al comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia fu delegata la rappresentanza del governo italiano nella lotta contro il nemico ed il comitato stesso fu incaricato di predisporre il pieno ritorno alla vita civile e politica delle regioni occupate. 7. - Si instaurava intanto una luogotenenza generale con qualche tratto particolare. Il 2 aprile 1944 il re annunciava di aver deciso di ritir arsi dalla vita pubblica e dava esecuzione al suo proposito con decreto del 5 giJgno. In forza di esso Vittorio Emanuele III nomina il figlio Umberto suo « luogotenente generale »: « sulla relazione dei ministri responsabili, ( 1) Preludio alla Couitueme, Roma, 194~. pag. 9 ss.
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