Quaderni di Roma - anno I - n. 6 - novembre 1947

472 DANIEL ROPS Gesù indicava a1 suoi l'avvenire che dovevano creare, l'opera che dovevano far nascere. « Lasciate che i morti seppelliscano i morti! ». Forse non è stata mai detta una formula più _rivoluzionaria di questa breve frase <li Gesù. Un personale simile, formato a tutte le virtù dell'eroismo e del sacrificio, imbevuto dal desiderio di far trionfare la concezione del mondo alla quale· s'era votato, non poteva non essere _mirabilmente efficace. E lo fu. Vorremmo evocare tante e tante ammirevoli figure che in tre secoli, a costo della propria vita, hanno mutato le basi del mondo. È straordinario, infatti, che per tre secoli queste figure di eroi si siano rinnovate, insieme uguali e diverse, in una prodigiosa fioritura. Le forze di· sacrificio e di conquista, che riconosciamo nei primi apostoli, le osserveremo attraverso almeno una dozzina di generazioni, ugualmente attive, efficaci. Tra un san Giovanni, un sant'Ignazio d'Antiochia, un san Cipriano di Cartagine e perfino un san Giovanni Crisostomo e un sant' Ambrogio, la parentela spirituale e morale è evidente. È la stessa fiamma, la stessa certezza che arde in tutti questi uomini e fa la loro forza; fiamma e certezza che si chiamano fede in Cristo! · Se non volessimo ricordare che un solo eroe della « Rivoluzione della Croce», una figura s'imporrebbe alla nostra mente: quella di san Paolo, l'apostolo dei GeAtili, il più straordinario propagandista che abbia mai servito una causa in tutta la storia. Guardatelo, il piccolo ebreo di Tarso, ,, di mediocre statura», tozzo, colui che si diceva egli stesso « un aborto! ». Che potenza si sprigionava da lui, che invincibile energia! Così talvolta negli esseri quasi deboli in apparenza si vede raggiare un'autorità incomparabile, più commovente perchè accoppiata a non so quale misteriosa fragilità: è questa la potenza dello spirito. Guardatelo; da quando è stato folgorato sulla via di Damasco e s'è sentito chiamare per nome, nessun istante della sua vita che non sia stato consacrato al servizio di Cristo, nessuna forza del suo essere che non si sia votata a fare amare colui che l'aveva amato tanto da colpirlo al cuore .. Per ben ventidue anni, attraverso i più ostili paesi dell'Asia Minore, tra le folle greche dallo spirito scettico sarcastico, egli conduce, senza venir mai meno, la vita del soldato di Cristo. Nessun arresto, nessun indugio. « Sono stato oppresso - egli scrive - ma mai schiacciato; spogliato di tutto, ma mai disperato; battuto, ma mai vinto>>. E che intelligenza dei problemi che gli si presentano! Si tratti dei rapporti tra il Cristianesimo e gli ambienti ebraici dove questo ha avuto radici, o col pensiero greco o con l'organizzazione romana, san Paolo sceglie sempre, d'istinto, la soluzione più ammissibile, quella che sarà più in grado d'assicurare una crescente espansione alla sua dottrina. E quando finalmente la mano degli

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