NOTE DI CRONACA l'approvazione del cosidetto piano Marshall crea la base economica per una collaborazione strettissima dei Paesi dell'Europa occidentale. Nella cornice di questi avvenimenti è da collocare l'intesa italo-francese per l'unione doganale, la quale, pur rappresentando un punto di partenza più che un punto d'arrivo, elimina una tensione psicologica tra Italia e Francia che ehbe conseguenze assai gravi per entrambi i Paesi. Innanzi alla pressione sovietica dunque l'Occidente si organizza a difesa. Qual'è la pasizione dell'Italia in questo complesso panorama? L'Italia è osservata con estrema attenzione sia dall'Occidente che clàll'Oriente perchè oramai, dopo il crollo cecoslovacco, rappresnta il punto d'incontro di due opposte concezioni politiche. Entrambe queste concezioni, per riparare gli errori compiuti in un passato molto recente, vorrebbero forse un rafforzamento dell'Italia; ma in cambio di determinate garanzie. Così gli americani non ci vorrebbero legati al blocco sovietico; e gli orientali, dal canto loro, vorrebbero respinte le cosiclene ingerenze americane dalla nostra politica. Mai forse furono più evidenti i legami strettissimi che l'esistenza dei partiti comunisti ha creato tra la palitica interna e quella internazionale. Ora è evidente che la posizione esterna dell'Italia è vincolata al chiarimento della situazione interna, cioè alle elezioni. Inglesi, francesi e americani hanno propasto all'Unione dei Sovieti e al Consiglio cli Sicurezza clell'O.N.U. che il Territorio libero di Trieste torni all'Italia; e passono farlo senza danno, perchè presumono che nell'eventualità cli una vittoria comunista nel nostro Paese il problema dei confini orientali patrebbe essere, almeno formalmente, risolto sotto il patrocinio sovietico. Per i governi cli Washington, cli Londra e di Parigi era importante dimostrare fin d'ora che non si oppongono alla soluzione ciel problema cli Trieste, mentre invece i russi e i loro alleati lo subordinano ad una determinata evoluzione interna in Irnlia. La propasta può avere. come certo ha avuto, ripercussioni cli carattere elettorale; ma ha un evidente carattere internazionale. Diverso è invece il problema delle Colonie e dei confini occidentali. 11 governo francese dimostra che concessioni sostanziali patranno essere fatte in avvenire quanto alle famose «rettifiche» che ci hanno tolto Briga e Tenda. Gli anglo-sassoni dimostrano qualche disposizione analoga sulle colonie. Ma è chiaro che innanzi ad un passibile « inoricntamento » della palitica italiana il Quay d'Orsai si preoccupa di avere un confine sicuro e che il dipartimento di Stato e la Casa Bianca mantengono un'ipoteca sull'Africa settentrionale ed orientale già italiana. L'altro punto d'incontro tra i due opposti interessi è la Germania: innanzi alla impassibilità pratica di raggiungere un accordo che unifichi tutto il mondo tedesco in un solo stato, gli occidentali si preoccupano cli dare un assetto statale alle zone soggette al loro controllo. A Londra, mentre a 8ruxelles si gittavano le basi ciel trattato dei cinque, i sostituti dei ministri degli esteri americano, francese ed inglese hanno stabilito le condizioni per la nascita di una trizona tedesca e ora si parla di un governo germanico che dovrebbe risiedere a Francoforte e che potrebbe essere compreso nella collaborazione europea su cui si fonda il piano Marshall. I gravi incidenti avvenuti a Berlino tra russi da un lato e anglo-sassoni dall'altro sono un particolare di questo travagliato panorama. Berlino com·~ noto, rappresenta una specie di condominio fra gli alleati di ieri. I russi, nella prospettiva di uno Stato tedesco occidentale, hanno tentato di allontanare gli anglo-sassoni dalla ex-capitale ciel terzo Reich. Ma gli anglo-sassoni, e in particolare gli americani, consapevoli che chi controlla Berlino è in grado di esercitare una forte suggestione anche sul mondo germanico occidentale, hanno resistito con grande energia decisi a mantenere la pasizione loro assegnata dagli accordi cli Potsdam. Con ciò, almeno per ora, non è facile ai russi creare uno Stato germanico orientale accentrato su Rerlino.
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