Quaderni di Roma - anno I - n. 6 - novembre 1947

RASSEGNE 51I Gadola nota che 1 / 3 delle materie prime forma oggetto d'importazione. Vediamo, da questo, l'edilizia civile porsi in linea come un valido concorrente di altri rami d'attività (lavori idraulici e idroelettrici, opere marittime, di bonifica e d'irrigazione, lavori stradali e ferroviari, ecc.) nell'utilizzo di valuta pregiata. Non va perso Ji vista, inoltre, il fatto che, concluso il ciclo delle più facili ed immediate riparazioni, il fabbisogno medio di materiale per vano riattato va aumentando. d) Non è il caso di presentare cifre assolute di costo medio per vano, sia per l'impossibilità cli fare una sintesi rapprese~tativa per tutti i diversi tipi e le varie località, sia perchè facilmente un dato valevole per l'oggi sarà inattuale domani. Meritano però che se ne faccia menzione i numeri indici del costo di una costruzione edilizia calcolati, con base 1938 e per Firenze, dal Centro per la Statistica Aziendale. Al luglio '47 (14) il numero indice segnalava una spesa globale della costruzione pari a 55,4 volte quella corrispondente del 1938. La variazione subita dal costo della sola mano d'opera era alquanto inferiore alla variazione media complessiva; quelle relative agli agglomeranti ed ar laterizi, grosso modo, vi si avvicinavan·o; se ne scostavano invece, e la superavano del 50 % circa, le variazioni del. costo dei legnami e dei metalli. A proposito del variato costo dei singoli elementi, è interessante rilevare come si calcoli che il costo della mano d'opera edile entri oggi per il 25-30 % nel costo totale d'una costruzione, mentre prima della guerra gliene veniva imputato il 35 % circa. Non sarebbe la mano d'opera edile, in sostanza, responsabile principale degli aumenti di costo. · Lo sono piuttosto i materiali elementari, ai quali (compresi gli impianti) oggi si deve quasi ir 50 % del costo. Gli indici di « Negotia » (15) ci informano che, nell'aprile '47, i prezzi all'ingrosso nel settore « edilizia e legnami» avevano registrato una variazione media, rispetto al gennaio '46, superiore a quella dei prezzi dei prodotti industriali in generale, e distanziata solo da quelle dei prodotti siderurgici e alimentari. e) Un cenno sulle fonti ordinarie cli finanziamento dell'edilizia. Si ha un finanziamento a lungo termine - il credito fondiario propriamente detto - che diluisce nel tempo l'onere d'una costruzione, e che viene esercitato dagli Istituti di Credito Fondiario e dalle Sezioni di Credito Fondiario di alcune banche. E si ha un finanziamento a breve termine - il credito edilizio - concesso in base allo stato di avanzamento dei lavori; in linea generale due soli Istituti (16) sooo specializzati-in tale forma di credito, ma nel caso dell'edilizia popolare ed economica numerosi altri Istituti vi sono autorizzati. Si ha infine il credito di costruzione, che viene dato agli imprenditori per !e normali vie bancarie. Su queste varie forme di credito, ma sopratutto sulla prima, agiscono attualmente varie cause atte a renderne molto precario l'esercizio: alcune d'ordine generale, come, ad es., l'instabilità della valuta e la scarsità di capitali; altre d'ordine specifico, come le difficoltà del mercato edilizio, il tradizionale - e più che mai attuale - andamento oscillatorio del prezzo delle case, e via dicendo. A rendere ancora pi,1 fortunoso il collocamento delle cartelle fondiarie è valsa anche la « patrimoniale», per diverse ragioni, che qui è superfiuo specificare. Non dobbiamo sottotacere altri motivi della riluttanza, da parte del capitale privato, ad investirsi nelle case: il timore di interventi statali iugulatori, sul tipo del (,4) Cfr. « Il Globo» del 29-IX-'47. / (15) Cfr. tt Ncgotia », anno Il, n. 1 (16) L'Istituto Nazionale di Credito Edilizio e una Sezione :mtonoma della B:rnca 1azionale de: Lavoro. •

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