Quaderni di Roma - anno I - n. 6 - novembre 1947

ROMA E LA RIVOLUZIONE DELLA CROCE (•l Nei primi anni del V secolo un apologo correva di bocca in bocca in tutto l'Impero romano, da Costantinopoli a Bordeaux, da Alessandria alle rive del Reno: la leggenda dei sette dormienti. Si narrava che, nel colmo d'una delle maggiori persecuzioni, sette cristiani, perseguitati dalla polizia romana, erano andati a finire in una grotta e non sapevano nè come vivere in quel nascondiglio, nè come uscirne senza essere presi ed uccisi. Un angelo del Signore era allora disceso :il loro fianco, li aveva addormentati sfiorandoli con la sua ala e per alcuni secoli i setti fuggiaschi avevano riposato così nella caverna protettrice, sfuggendo ai carnefici. Poi l'angelo era ritornato, li aveva richiamati in vita e i dormienti, levatisi in piedi, erano usciti. Prudentemente, con diffidenza, poichè credevano aver riposato solo poche ore, avevano fatto qualche passo nella luce. O stupore! Il mondo era mutato. Dappertutto sorgevano chiese scintillanti di mosaici e di marmi; si cantavano le lodi di Cristo sulle pubbliche piazze; non si parlava più di persecuzioni! Allora, gridando al miracolo, i sette dormienti' avevano unito le loro voci al coro ormai trionfante dei fedeli e avevano ringraziato il Signore con tutta l'anima_. Lo stupore espresso da questo breve apologo è più che giustificato e la storia lo divide. Per coglierne la portata, basta considerare due visioni che i fatti ci offrono. Un venerdì d'aprile dell'anno 30, su una brulla collina alle porte di Gerusalemme, un· agitatore simile a tanti altri d'Israele, era stato visto da tutti agonizzare nel supplizio più infame, crocifisso tra due ladroni. Nel 380, il dominatore del mondo occidentale, l'ultimo grande imperatore romano, Teodosio, presiedendo a Tessalonica una solenne assemblea, consacrava ufficialmente i suoi stati alla memoria dd suppliziato del Calvario, sosteneva che la parola di quel profeta vinto era la verità e ordinava con sentenza definitiva: « Tutti i miei popoli debbono confessare la fede cristiana». In trecento cinquant'anni dunque, vale a dire in ·un periodo bre- ( 1 ) Questo articolo è un :tbbozzo dei temi principali di un libro di prossima pubblicazione su i< L'Eglise dcs Apòtrcs et dcs M~utyrs )1; tale volume è i·l terzo di una Hùtoire Saintc, che comprende già: "Le Pooplc dc la Biblc )1, e \< Jésuscn son tcmps », Fayard, Paris.

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