Quaderni di Roma - anno I - n. 6 - novembre 1947

ROMA E LA RIVOLUZIONE DELLA CROCE 479 Non è soltanto pel suo valore di propaganda che l'eroismo dei martiri ha una funzione determinante nella « Rivoluzione della Croce »; lo è anche perchè a poco a poco fece sentire al potere imperiale che non c'era nulla da fare per estirpare la nuova dottrina. Che cosa potevano fare alcuni c;rnefici e magistrati fanatici contro uomini che invocavano il supplizio ed avevano sulle labbra soltanto preghiere ed inni d'amore? Sant'Ignazio d'Antiochia, portato ~ Roma per essere gettato alle fiere, scriveva: « Per diventare il pane bianco di Cristo, è necessario che, come il frumento, io sia stritolato, e lo sarò sotto i denti delle fiere!». Contro un eroismo fatto di tenacia e di pazienza, il più tirannico potere perdè tutti i suoi mezzi. La storia delle persecuzioni non è altro che la presa di coscienza sempre più netta da parte di Roma, della sua assoluta incapacità a vincere il Cristianesimo. Possiamo dividerla tn tre grandi periodi - e non in quelle dieci persecuzioni di cui una, tradizione molto discutibile mantiene ancora il numero. Nel primo periodo, l'Impero non sembra rendersi pienamente conto dell'opposizione essenziale e definitiva che esiste tra il Cristianesimo e lui. Solo per caso Nerone ricorre alla violenza, perchè ha bisogno di un diversivo al furore della folla che l'accusa di avere incendiato Roma. Per lungo tempo non c'è una legge generale contro i cristiani. Traiano scrive al suo legato Plinio il giovane che non bisogna perseguitare i cristiani, ma che, se essi sono ·denunziati e convinti di essere tali, bisogna punirli. In questo periodo, quindi, le persecuzioni dipenderanno dalla buona o cattiva volontà dei magistrati più o meno eccitati dall'ira e dalle stupide chiacchiere della folla. A partire dal 202, da Settimio Severo, la politica romana cambia. Il Cristianesimo diventa un delitto, una ribellione permanente, una colpa di lesa maestà. Le persecuzioni si fanno sistematiche; editti generali ordinano d'arrestare tutti coloro che sono sospetti di Cristianesimo e di obbligarli a sacrificare agli dei. È il peggiore momento del terrore anti-cristiano; il momento in cui la vita religiosa si rintana nelle gallerie delle catacombe. Queste rigorose misure durarono fino agli albori del IV secolo e 1a più terribile persecuzione sarà l'ultima, quella di Diocleziano. Ma l'unico risultato di tali misure fu quello d'irrigidire il Cristianesimo nella sua fiera determinazione. Quando leggdmo parecchi atti dei martiri dove spesso sono riportati i termini precisi degli interrogatori, constatiamo chiaramente che, di decennio in decennio, la coscienza cristiana è più salda, più forte, più sicura di avere per sè l'avvenire. Arriverà <la urrasituazione apparentemente così paradossale. Cfr.: BERTI-IA vo:,.; DER L\CE, Stmlien ::;ur Genesiuslegende, Berlino, 1898; C1-1.VA:-. DE VOkST. Une passion incWite de S. Porphyre le mime, in <( Analccta Bollandiana ». voi. xxix, 1910 (11. d. r.).

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==