I NOTE DI CRONACA all'O.N.U. Non che questa, condizione abbia un grande significato pratico: l'O.N.U. è finora un'illusione che la dura realtà smentisce; ma la possibilità di far udire la sua voce nel consesso dei popoli liberi avrebbe rappresentato per l'Italia la fine di una inferiorità morale. Ancora una volta il nostro Pa.ese è vittima del contrasto irriducihile, sempre più profondo, che divide l'Unione dei Sovieti dagli Stati Uniti. ) Mentre scriviamo le ultime righe di questa rassegna, un gesto, per ora simbolico ma suscettibile di larghi sviluppi pratici, ha sottolineato la minacciosa frattura tra Oriente e Occidente. La- conferenza di alcuni partiti comunisti europei -· tra cui !"italiano eil francese - in una località della Polonia, la decisione di costituire a Belgrado un organismo coordinatore, l'aperta presa di posizione contro il piano Marshall significano l'abbandono da parte delht Russia delle concessioni formali fatte alle Potenze dell'Occidente dopo l'aggressione tedesca, la riaffermazione aperta delle concezioni dialettiche proprie dal marxismo e del leninismo, nella vita interna dei popoli europei e nei rapporti internazionali. La dichiuazione c.'?ncertata a Varsavia o a Byalistok o altrove colloca decisamente i problemi nazionali e internazionali della vecchia Europa sul terreno della lotta di classe. I Paesi anglo-sassoni e in particolar modo gli Stati Uniti sono considerati fedele espressione politica e sociale dell'oppressione capitalistica mentre l'Unione dei Sovieti si erge campione del «vero» socialismo e degli oppressi. Quando sull'altare dell'alleanza, antinazista fu sacrificato il Komintern, chi conosceva la base universalistica del marxismo leniniano non si fece ::i.kuna illusione sul valore reale e definitivo del gesto. Oggi, con la rinascita almeno parziale del Komintern, i Paesi e i partiti legati alle concezioni cli Marx, di Lenin e dei padroni della Russia odierna tornano senza riguardi ad un atteggiamento di lotta aperta. L'episodio non pare di bu9n augurio nè per la pace interna dei popoli nè per quella delle Nazioni. CRONACHE SOCIALI li movimento sindacale. Le attuali vicende della vita politica italiana attestano la crescente inAuenza del fattore sindacale; all'estero accade, press'a poco, altrettanto. Del resto, il fatto che non appena ~gli eserciti alleati occupavano territori già sottomessi ai tedeschi, sorgessero grandi organizzazioni sindacali, evidentemente progettate e predisposte da tempo, lasciava supporre quale funzione import:inte avrebbe svolto il sindacalismo nel dopoguerra, per forza propria o come strumento delle varie tendenze politiche. In Italia, come è noto, un accordo tra i partiti politici pi1t importanti ha dato vita alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro, concepita quale organizzazione unitaria dei sindacati di tutti i lavoratori italiani, intellettuali e manuali. Secondo le premesse, la C.G.1-L. avrebbe dovuto essere rigorosamente apartitica, in quanto i vari partiti avrebbero rappresentato, nel suo seno, delle semplici « correnti ». Gli organi direttivi, eletti attraverso !ibere votazioni, avrebbero dovuto riAettere l'importanza reciproca delle varie correnti; c.osicchè la Confederazione avrebbe svolto una «sua» politica sindacale, sia pure in funzione dell'atteggiamento politico dei singoli lavoratori. li sistema presupponeva due condizioni: che la maggioranza dei lavoratori ita-
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