NOTE DI CRONACA 457, Non c'è che da rallegrarsi dei tentativi di approccio dei tempi moderni, più marcati negli ultimi cento anni, con ,manifestazioni da parte cattolica così significative - se pur tanto diverse fra loro •-· quali le attività e le opere del Card. Lavigerie e de.I P. dc Foucauld. Intanto oggi ancora, come prima del XII secolo, la civiltà islamica, se non si identifica interamente con il mondo arabo, trova tuttavia in esso il suo fondamentale sostegno: ed il Cairo è l'erede di Bagdad. La Turchia, specialmente dal 1919 in poi, si è avviata ad inserirsi nel mondo occidentale, anche (anzi, sopratutto) nel suo carattere laico, areligioso: l'abolizione del califfato e dell'autorità del Corano non sono che due episodi più significativi di questo atteggiamento laicista ad oltranza che è alla base della Turchia moderna, quale fu plasmata sopratutto dalb persnnalità potente di Mustafà Kemal; con perfetta logica, anche del Cristianesimo, cattolico o scismatico, latino od orientale, si è fatto in Turchia, in questi ultimi anni, tabula rasa. Taluni indizi recenti di ritorno in Turchia alle tradizioni islamiche sono troppo tenui perchè indichino un radicale cambiamento di rotta. Ciò ha facilitato al C:airo di assumere una posizione di preminenza nel mondo arabo, con la sua Università e le altre istituzioni islamiche, con l'alta vigilanza sui pellegrinaggi alla Mecca, ecc. Di qui l'importanza ed il significato speciale delle nuove relazioni diplomatiche tra Santa Sede ed Egitto, al di là dei fini immediati per cui esse sono state state strette e dei significati di carattere politico che vi trova o vi suppon~ la stampa: come dicevamo la volta scorsa per il Giappone, si può pensare oggi ad un contatto diretto su tutti i fronti dei due mondi, cristiano e mussulmano, contatto che ancora un secolo fa sarebbe stato impensabile. Il prevalere e dilagare dell'ateismo marxista ha fatto, senza dubbio, da acceleratore• Quando fa propaganda dei « senza Dio» sotto l'abile direzione di Jaroslavski, con perfetta cocrenz.i, prendeva di petto indistintamente preti cattolici, pastori prote. stanti; popi scismatici, rabbini ed ulama (ed è storia di meno che dieci anni fa) portava, per reazione, il fronte dei credenti in Dio a stringersi per una comune difesa: non è, pertanto, del tutto fantastico il pensare che fra i motivi che hanno spinto il Governo egiziano a stringere relazioni con la Santa Sede, vi siano state le preoccupazioni della difesa contro il pericolo comunista. E senza voler correre sulle ali della fantasia, come hanno fatto taluni giornalisti, può pensarsi non lontano il giorno in cui altre Nazioni mussulmane si metteranno per la prima volta in contatto con ia Santa Sede: una di esse, il Pakistan, anche per ragioni qui precedentemente illustrate, potrebbe esservi abbastanza vicina: è tutto un mondo nuovo di prospettive e speranz,. per l'avvenire. . . " Il Messaggio di Truman al Sommo Pontefice del 6 agosto e la rispo.sta di Pio XII del 26 agosto hanno in primo luogo un significato religioso così evidente da rendere tanto più deplorevole la campagna di stampa che vi è fiorita intorno e, troppo spesso, attraverso fine o grossolane deformazioni del testo e ciel suo ovvio significato: questa campagna è segno della irritabilità universale, non certo pres,1gio di distinzione degli animi. Che Truman affermi la sua fede in Dio .e nei valori eterni del cristianesimo (« se non è Dio a. costruire la casa, Ìn\'ano !avorano quelli che la fabbricano», traduzione letterale, come è noto, dal salmo 126; « la pace durevole può essere costruita solamente su principi cristiani ») è nella linea delle dichiarazioni religiose degli uomini di Stato nord-americani, da Washington in poi: la novità, se mai, è nel rivolgersi al Capo della
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