Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

I NOTE DI CRONACA tuttavia non si può dimenticare che !a civiltà e la cultura islamiche hanno elementi non trasourabi!i tratti dall'Ebraismo e dal Cristianesimo, che la cultura araha ebbe influssi essenziali sulla nuova cultura cristiana (senza il lavorio di elahorazionc, di èiiminazione e di assimilazione di tali clementi non si comprende la funzione storica di san Tommaso d'Aquino), che, al di I~ delle polemiche, spesso astiose ed infeconde, vi furono tentativi non spregevoli di avvicinamento, tipico fra tutti quello di Raimondo Lullo. } Uno dei lati più caratteristici della religiosità mussulmana, nel quale sono più evidenti i contatti o le coincidenze con il Cristianesimo, è dato dallà storia della dottrina e della vita mistica in seno ad essa. Intanto il teologo cattolico si può perfino domandare se Allah non conservi note essenziali del Dio trascendente della rivelazione ebraico-cristiana, con tutte le conseguenze che può implicare una tale ammissione: è ben vero, tuttavia, che il teologo cattolico si deve subito arrestare di fronte alla inammissibilità, per il mussulmano, dello «scandalo» della Incarnazione, alla negazione recisa di Cristo quale Verbo Incarnato. Ma la mistica mussulmana del tempo classico del sufismo (sopratutto X-Xl secolo) ha caratteristiche chiare di una mistica teista, quale non fu quella greco-romana anche nelle forme più elevate di Plotino e dei neoplatonici (i quali, asserendo una necessità intrinseca della creazione, non si esimono da nota di panteismo), sicchè essa sembra salvarsi dalla condanna, da parte di Pio XII nella Enciclica sul Corpo mistico di Cristo, di quelle -mistiche velatamente od apertamente panteiste, che sopprimono la differenza essenziale tra il Creatore e la creatura: e questo è molto. Ma vi è di più. Vi è stato un raso celebre di un mistico mussulmano, per il quale ci si può perfino domandare se non sia stato martire anche per b testimonianza a Cristo: è il caso di Al-Hallj (lbn Mansur), morto crocifisso il 26 marzo 922 a Bagdad, in unione estatica con «l'Unico», reo, per l'autorità religiosa mussulmana, non tanto di eresia quanto di predicazione pubblica di verità ritenute esoteriche. È il più grande merito della carriera scientifica del Massignon di avere studiato a fondo il ca«> di AI-Hallaj e di averne tratte conclusioni irrefutabili circa la trascendenza della sua dottrina mistica e la sua affinità con la mistica cristiana (cfr. anche MA• RÉCHAL, Études sur la psychologie des Mystiques, Il, Paris 1937, cap. lii: Le problème de la Grlice mystique e11 Islam)- Dopo aver studiato « la parte data a N. S. GesÌl Cristo nella teologia mistica di Hallaj » Q. c. p. 517), il Maréchal conclude: e< Per il cristiano, il quale conosce attraverso ~acre Scritture, b. Tradizione, e altresì, fino a. un certo punto, attraverso la propria intima esperienza, qualche cosa della divin3 carità del Salvatore, sarebbe difficilmente concepibile che una invocazione, anche lontajta, a Gesù sia da Lui stata respinta, o che un omaggio imperfetto, ma sincero, a Gesù sia rimasto sem,.1 risposta. Che cosa vi fu in realtà nella coscienza di Hallaj ? È il segreto di Dio, che nessuno storico o psicologo potrà mai penetrare con certezza. Tuttavia, nella misura _in cui è permesso congetturare le realtà invisibili in base ad indici esteriori - « ex fructibus dignoscetis » - sembra che il « martire mistico dell'Islam». a causa della sua fedeltà eroica nell'abbracciare la verità parziale che filtrava fino a lui, abbia dovuto attirare le predilezioni misericordiose di quel Gesù, che non è soltanto il capolavoro umano della Grazia divina, comr pensava Hallaj, ma "l'Autore stesso e il Consumatore" di questa Grazi,» (I. c., p. 528). Ci siamo dilungati in quest'ordine di considerazioni proprio per sottolineare b stranezza della secolare incomprensione cd avversione tra il Cristianesimo e quella religione mussulmana che, pur caratterizzata da un fanatico odio verso il nome cristiano, ebbe alcune particolari manifestazioni cli spiritualità così alta e così affine a quella cristiana.

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